Con l’ultima ordinanza firmata ieri sera dal Governatore Musumeci, è tra le regioni italiane che più di qualsiasi altra, anche della stessa Lombardia che pure ha invocato provvedimenti ancora più stringenti, sta adottando la linea della femezza , pur rischiando conflitti con il governo centrale.
Basti pensare che solo ieri il governo Conte ha disposto la chiusura di parchi e giardini e che non è consentito svolgere attività ludiche all’aperto, mantenendo comunque la possibilità di svolgere attività motoria nei pressi della propria abitazione, mentre in Sicilia era già in vigore la chiusura delle ville e degli spazi verdi ed è stata completamente vietata l’attività motoria all’aperto, anche svolta in forma individuale.
Nel resto d’Italia, poi, i supermercati la domenica sono aperti, mentre in Sicilia a partire da domani dovranno rimanere chiusi. Non solo Musumeci, anche i sindaci siciliani sono andati oltre, con l’ordinanza ultima ieri del sindaco di Sciacca che, ad accezione di generi alimentari, farmacie e parafarmacie, ha disposto la chiusura alle 13 di tutti gli altri negozi, attività artigianali e studi professionali, seguendo in tale senso quanto aveva già fatto il collega Carmelo Pace a Ribera.
Insomma la Sicilia chiude e blocca tutto ciò che può, evidentemente nella consapevolezza che, seppur dolorosa, è la strada che potrebbe evitare il dilagare della diffusione del virus e con esso la crisi del sistema sanitario nell’isola.
Musumeci va avanti, dunque, e ieri sera ha firmato un nuovo provvedimento che dal punto di vista sanitario estende i tamponi a tutto il personale in servizio negli ospedali, secondo un criterio che privilegia prima quanti sono coinvolti nella gestione del Covid-19, poi quelli degli altri reparti, del servizio del 118, i medici di famiglia e i pediatri e infine il personale amministrativo delle Asp. Tamponi che dovranno essere eseguiti anche per tutti coloro che sono rientrati in Sicilia lo scorso fine settimana, a partire dal 14 marzo e che avevano l’obbligo dell’isolamento, con ulteriori e rigide regole disposte nei loro confronti e contenute nell’ordinanza. Tamponi estesi ad una vasta platea, nel tentativo di circoscrivere i contagi, ma con la conseguenza di mettere ancor più in crisi i laboratori abilitati, dove già ora si registra una attesa mediamente di due giorni per conoscere l’esito dei tamponi trasmessi. Per fronteggiare la situazione, il presidente Musumeci e l’assessore Razza hanno annunciato che si farà ricorso ai laboratori privati.
L’ordinanza del presidente Musumeci di ieri sera, infine, disciplina anche l’attività dei bar nelle stazioni di rifornimento che dovranno chiudere se i distributori si trovano nei tratti stradali che attraversano i centri abitati, mentre al di fuori potranno rimanere aperti dalle 6 alle 18.
Non è prevista da una direttiva regionale, ma arriva dal governo Conte la disposizione che vieta ai cittadini di raggiungere, nei giorni prefestivi e festivi, case diverse da quella principale. Insomma non si può andare nella casa in campagna o al mare. Insomma tra direttive regionali e nazionali, la Sicilia è sicuramente in testa alla classifica delle limitazioni, ma il fine giustifica i mezzi . E se qualcuno ritiene che si sta esagerando, pensi a cosa stanno vivendo gli italiani residenti a Bergamo.