per affrontare l’emergenza Coronavirus, a fronte di bilanci che già normalmente non consentono altro se non di garantire i servizi essenziali. A lanciare l’allarme sulla difficile situazione in cui si trovano ad operare gli enti locali è l’Anci Sicilia, attraverso il vice presidente Lillo Firetto che ha condiviso con gli altri sindaci e col presidente Leoluca Orlando la preoccupazione per il mancato intervento del Governo nazionale a sostegno dei Comuni .Il timore è stato espresso con la richiesta urgente di un decreto "Cura città" per venire incontro a tutti i Comuni, che già vivono enormi difficoltà di bilancio, e che tuttavia sono chiamati in queste settimane ad affrontare l'emergenza. Nessun aiuto è stato, infatti, finora previsto dal Governo malgrado gli enti locali sul territorio siano impegnati ad affrontare una situazione grave e del tutto nuova e dare risposte in termini di servizi alla comunità, proprio quando le misure adottate per far fronte all' emergenza comportano una radicale diminuzione delle entrate. Il riferimento è anche alla decisione assunta da alcuni amministratori, tra questi il sindaco di Sciacca, di sospendere i tributi locali. Le conseguenze dell'attuale situazione, ha denunciato il vice presidente dell’ANCI Sicilia, stanno avendo profonde ripercussioni su tutti i comuni d’Italia, ma ne avranno ancora di più in Sicilia e ad Agrigento così come in tutte quelle realtà già economicamente in sofferenza. L'Anci ha già sostenuto la necessità di una serie di misure, come la modifica del limite al ricorso all’anticipazione di liquidità e all’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, ma chiede anche la sospensione del pagamento della quota capitale dei mutui e la semplificazione delle norme per l’acquisto di beni e servizi finalizzati a fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Serve l'adozione di una serie di soluzioni per rendere possibile ai Comuni di continuare a dare risposte alla comunità in particolare in una condizione di crescente richiesta di servizi. l’Anci Sicilia chiede, dunque, al governo di mettere i comuni nelle condizioni di potere superare questa crisi senza precedenti