"Della salute di chi cura nessuno si cura". È, questo il grido d'allarme dei medici di famiglia, in trincea sprovvisti di dispositivi protettivi e senza che, in provincia di Agrigento, l'Asp li abbia nemmeno ancora sottoposti a tampone per accertare la loro eventuale positività.
Medici di famiglia esposti a quello che definiscono un intollerabile rischio di diffusione del contagio. Tanto più che il bilancio di medici morti in Italia è sempre più preoccupante, in un ambito di lotta contro il contagio che al momento punta solo sull'organizzazione degli ospedali, e non sulla sanità territoriale. In questo marasma i medici di famiglia sono comunque in prima linea.