Dopo il primo nido della stagione scovato, dalle nostre parti, a Menfi, anche nel litorale saccense è stato individuato un covo a Capo San Marco. A quanto pare una mareggiata avrebbe scoperchiato il nido, facendo emergere le uova, notate da alcuni bambini che giocavano in spiaggia. Il WWF è stato, poi, allertato da una turista, grazie ai volantini che i volontari dell' associazione avevano preventivamente distribuito lungo la costa, negli stabilimenti, dove era indicato il numero di telefono da chiamare in caso di ritrovamento di tracce sulla sabbia riconducibili a tartarughe marine.Giunti sul posto, i volontari e gli operatori del Progetto europeo Euroturtles, di cui il WWF Italia è partner, si sono immediatamente messi al lavoro per realizzare la “traslocazione” delle uova, secondo le rigide linee guida previste in questi casi. Le uova prelevate sono state poste in ordine di ritrovamento ( dall'alto al basso) nella cassette e spostate a poche decine di metri in un punto dove già, negli scorsi anni, altre tartarughe avevano nidificato. Bisognerà, adesso, attendere per sapere se le uova si sono salvate o se l’immersione in acqua è stata tale da danneggiarle irrimediabilmente. Il nido, recintato, è sorvegliato giornalmente dai volontari del WWF, che intensificheranno i propri turni da Ferragosto in poi, periodo stimato per l'eventuale schiusa delle uova. "Speriamo tutto vada per il meglio, lo sbalzo termico può incidere drammaticamente sul buon esito della schiusa – ha spiegato Donatella Bianchi, Presidente WWF Italia, informata del lieto evento. Di certo – ha continuato - se non fosse arrivata la segnalazione dei turisti e l'intervento tempestivo dei nostri volontari, non avremmo avuto alcuna speranza". Ad Arenella, invece, registrato un tentativo di nidificazione, purtroppo andato male. Una Caretta Caretta è stata vista da alcuni bagnanti cercare il posto per lei più idoneo in cui deporre le uova, ma dopo aver scavato cinque buche a vuoto, ha deciso di tornare in mare.