“Da moltissimo tempo - afferma il presidente regionale di Federconsumatori, Alfio La Rosa - chiediamo alla Regione di darsi una mossa sul tema rifiuti. Da altrettanto tempo chiediamo che si costruiscano gli impianti necessari a trasformare i rifiuti in materie prime. Ancora da tempo chiediamo che si vada verso la chiusura delle discariche. Nulla di tutto ciò e il rischio, come al solito, è che i fondi messi a disposizione dalla UE per la costruzione degli impianti vengano rispediti al mittente. la Regione ha inviato il suo Piano Rifiuti a Bruxelles e i funzionari europei, molto probabilmente, lo bocceranno e bloccheranno i fondi perché, sostiene Federconsumatori, quello che è stato presentato non è affatto un piano.
Regione Sicilia accusata di avere inizialmente puntato sugli inceneritori (imposti dall'alto dal Governo nazionale), salvo poi veder bocciare dall'Assessorato all'Ambiente l'autorizzazione alla costruzione dei forni per i rifiuti.
Questo, secondo Federconsumatori Sicilia, contraria agli inceneritori, è un bene, ma si sarebbe dovuto procedere a stilare un nuovo Piano basato sulla raccolta differenziata, sugli impianti di compostaggio, di biogas e sui centri di recupero della materia. E invece nulla di tutto ciò è stato fatto. Non c'è quindi da stupirsi, sottolinea il responsabile di Federconsumatori Sicilia, se decine di Comuni fanno, loro malgrado, una “differenziata bluff”.
La responsabilità, aggiunge La Rosa, è chiaramente della Regione che doveva agire già da mesi. E invece adesso l'Europa negherà i fondi, la Sicilia non avrà i soldi per costruire gli impianti a valle della raccolta differenziata e, di conseguenza, i siciliani saranno costretti a continuare a fingere di fare la differenziata”. E dire che dopo anni di battaglie e campagne di sensibilizzazione si stavano finalmente raccogliendo i frutti con significative percentuali di incremento della selezione dei rifiuti in una regione dove la tari è in media più alta di 85 euro l'anno rispetto a quanto pagano nel resto d'Italia.