Lo dimostrano i dati sui nuovi contagi degli ultimi giorni, con una curva che si attesta intorno al 3% che, però, non deve assolutamente far abbassare la guardia. Anzi, proprio i dati diramati dalla Regione dimostrano la validità delle misure di contenimento che, proprio in Sicilia, sono state tra le più rigide.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati nell’isola sono stati 24.857 , con un aumento significativo di quasi tremila tamponi negli ultimi due giorni. Di questi sono risultati positivi 2.097, mentre attualmente, sono ancora contagiate 1.859 persone. 113 sono guariti e 125 deceduti. In provincia di Agrigento, secondo i dati diramati dalla Regione, i positivi sono 107, ma come succede da giorni sono numeri che non coincidono con quelli diramati sempre ieri sera dall’Asp. Per l’Azienda Sanitaria Provinciale,infatti, gli attuali contagiati sono 97, mentre per ciò che concerne la città di Sciacca siamo a 23 casi. Ci sono stati nuovi contagi, dunque, e siamo sempre il comune che registra la percentuale più alta, ma la situazione dall’inizio dell’epidemia in provincia è cambiata. E’ appena il caso di ricordare che Sciacca è stato il primo comune interessato all’emergenza Covid, con 12 contagi in poco più di 24 ore, ossia dal momento in cui è stato accertato il primo caso all’ospedale Giovanni Paolo II,mentre il resto del territorio provinciale era immune.
E’ passato un mese esatto e , secondo i dati forniti dall’ASP, ci sono adesso 10 casi rispettivamente a Menfi e Agrigento, 8 a Ribera, Licata e Palma di Montechiaro, 5 a Porto Empedocle e Canicattì, 4 a Favara, 3 a Santa Margherita Belice e Raffadali, 2 a Ravanusa e un caso rispettivamente a Caltabellotta, Aragona, Camastra, Campobello di Licata Lampedusa, Montallegro, Naro e Siculiana. Intanto si susseguono previsioni, più o meno ottimistiche, sulla fine della pandemia. Secondo l’ultima elaborata da un istituto indipendente dell’università di Washington, lo stesso che fornisce i dati alla Casa Bianca, per la Sicilia viene indicata la data del 22 aprile. Ma c’è anche la ricerca del dipartimento di scienze economiche e statistiche dell’università di Palermo che sulla base dei dati della Protezione Civile ipotizza che proprio la Sicilia dovrebbe essere la Regione Italiana che per prima uscirà dall’emergenza Covid-19. Previsioni da prendere con le pinze, ma che si basano comunque su una condizione imprescindibile, ossia che non si allentino le misure rigide in vigore nell’isola. Ne usciremo forse prima di altri, ma dobbiamo ancora rimanere a casa e rispettare le regole per non vanificare tutto.