e di esagerato impatto economico negativo, oltre a quello purtroppo già subito. La pensano così otto parlamentari regionali, tra questi l’agrigentino Carmelo Pullara, che chiedono al governo Musumeci di rimediare e di andare oltre quanto previsto dal governo nazionale. Un atto di coraggio per tentare di rimettere in moto l’economia nell’isola quello che viene sollecitato al governatore Nello Musumeci, accanto a linee guida per quanto riguarda gli spostamenti interni alla regione e alle attività di manifattura, commercio all’ingrosso e cantieri privati e il commercio al dettaglio in modo da permettere a questi settori un rapido avvio dell’attività.
Per tutta una serie di altre attività che non richiedono assembramenti, né spostamenti significativi , gli otto parlamentari chiedono al governatore Musumeci di seguire l’esempio dei colleghi di altre regioni, come Veneto e Liguria, ossia di andare in deroga rispetto al DPCM di ieri, autorizzando l’ apertura dei bar e dei ristoranti con possibilità di ricezione di 1/3 della capienza del locale o al massimo del 50%, l’apertura di parrucchierie e centri estetici, la pesca sportiva, la toulettatura x animali domestici. Ritengono, inoltre, che si possa consentire l’attivazione di servizi come quelli di riabilitazione dei bambini a cominciare da quelli che sono affetti da autismo. Sono misure necessarie – concludono i deputati – per ridare fiato a un mondo capillare di piccole imprese e per iniziare a costruire la fiducia necessaria alla ripresa e alla riapertura generale delle attività economiche nell’isola, nel rispetto delle regole di profilassi che devono rimanere severe.
Insomma c’è una Sicilia delusa per i contenuti del Decreto del Presidente Conte su ciò che sarà consentito dal 4 maggio prossimo. Ci si aspettava probabilmente decisioni che tenessero conto della specificità delle regioni del sud e tra queste la Sicilia, dove i numeri del contagio sono stati ben diversi da quelli delle regioni del Nord. Appelli a Musumeci perché vada oltre le riaperture consentite dal governo nazionale sono arrivate anche delle organizzazioni di categoria. Su tutte le furie la presidente di Confcommercio Palermo per la quale si starebbe favorendo le industrie del nord a discapito del turismo e del commercio che i settori portanti dell’economia dell’isola. Anche Confcommercio chiede al governatore Musumeci di andare oltre i contenuti del DPCM di ieri e di rimettere in moto il commercio nell’isola.
Intanto l’Anci sta raccogliendo dai sindaci le richieste di chiarimenti sull'ultimo DPCM che provengono da parte della popolazione. Lo annuncia il sindaco di Agrigento Lillo Firetto il quale dichiara che era enorme l'attesa che tutti avevano riposto sul decreto della cosiddetta Fase2, ma che adesso occorre maggiore chiarezza su tutte quelle realtà che o non vengono citate o lo sono solo marginalmente. Le città d'arte, i luoghi della cultura e del paesaggio continuano a essere penalizzati dall'assenza di prospettive di ripresa. Le famiglie intendono avere notizie sulla possibilità di raggiungere le seconde case sin da maggio. Una serie di dubbi vengono sollevati da alcuni settori produttivi anche sulle modalità e i tempi di attuazione delle norme. Ed è giusto che i sindaci, conclude Firetto, siano messi nelle condizioni di dare risposte univoche ai cittadini e di offrire loro anche prospettive di graduale ritorno alla normalità.