deve dare un segnale al comparto artigiano. E' la Cna di Sciacca a sollecitare in tal senso il sindaco Valenti, seguendo l’esempio di altri comuni vicini. La Conferazione Nazionale Artigianato di Sciacca ribadisce di non condividere il provvedimento intrapreso dal Governo sulla riapertura parziale delle attività. Fermo restando la massima attenzione sull’emergenza sanitaria, esprime allo stesso tempo tutta la propria preoccupazione, in quanto l’ulteriore perdurare del fermo porterà inevitabilmente alla mancata riaperture di migliaia di attività .
La CNA di Sciacca rispetto agli effetti devastanti e perduranti che la pandemia sta generando sui sistemi produttivi, rileva anche la necessità di verificare, in modo inderogabile, se il Comune di Sciacca si è già attivato su quanto precedentemente richiesto, per l’adozione concreta ed immediata delle misure finalizzate ad alleggerire la pressione fiscale riguardante la sospensione del pagamento dei tributi locali a carico delle imprese, Tari, Imu, Tosap, tassa sulla pubblicità, rinviandone la riattivazione nel 2021 con cancellazioni e/o riduzione in base anche all’effettiva fruizione del servizio.
Continuiamo a essere di fronte ad uno scenario che, giorno dopo giorno, si fa sempre più complesso e drammatico, dichiarano i vertici locali della confederazione dell’artigianato, che ribadiscono l’esigenza di avere un confronto su questi temi con l’amministrazione comunale di Sciacca e ritengono ormai fondamentale, alla luce anche delle recenti disposizioni con cui si assegna maggiore liquidità ai Comuni, l’adozione di misure di sostegno alle imprese. La Cna di Sciacca, insomma, chiede al sindaco di intervenire e provvedere da subito ad emanare un avviso di interesse pubblico per l’assegnazione di un contributo straordinario a fondo perduto a sostegno del pagamento dei canoni di locazione, per tutte le attivita’ produttive e commerciali, conseguente all’emergenza epidemiologia covid-19”
Lo hanno già fatto altri comuni del territorio, scrivono i dirigenti saccensi della Cna, riferendosi evidentemente anche all’iniziativa dell’amministrazione comunale di Ribera che giusto ieri ha deliberato lo stanziamento di 15 mila euro come contributo alle imprere artigiane e commerciali che ancora non hanno potuto riprendere la loro attività.
A proposito di ripresa delle attività artigianali Cna, Confartigianato, Casartigiani e Confederazione delle libere associazioni artigiane, hanno scritto una lettera all’assessore regionale alle attività produttive Mimmo Turano con la quale sollecitano un pressing nei confronti del governo nazionale affinché si preveda la possibilità di ripartire dal 4 maggio prossimo per tutte quelle imprese che sono già pronte e in grado di rispettare tutte le norme e le procedure igienico-sanitarie previste dall'ultimo protocollo di sicurezza sottoscritto a livello nazionale il 24 aprile scorso".
Si tratta delle "Attività di acconciatura ed estetica, dei restauratori al momento equiparati ad attività creative e artistiche e che ad opinione delle organizzazioni di categoria dovrebbero essere equiparate invece a quello dell’edilizia, ma la ripresa da maggio viene sollecitata anche per le attività legate alla ristorazione (nel dettaglio: ristoranti, catering, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, rosticcerie e bar), ma viene sollecitata anche la ripartenza di tutta la filiera legata al settore edile, dunque non solo i cantieri edili, pubblici e privati per i quali è previsto il ritorno al lavoro da lunedì prossimo.
Le richieste degli artigiani confluiranno nella missiva che il governatore siciliano Nello Musumeci girerà al premier Giuseppe Conte.