per denunciare quella che a suo dire è una situazione rischiosa. E’ quella che viene a determinarsi a causa del fatto che gli uffici postali hanno chiuso sportelli e ridotto gli orari di ricevimento del pubblico. Di conseguenza, la gente crea assembramenti con un livello di rischio contagio assai elevato. E spesso succede che centinaia di anziani sono costretti ad aspettare ore ed ore sotto il sole per poi alle 13.35 sentirsi dire di ritornare l'indomani perchè l'ufficio deve chiudere. Il sindaco Pace, in buona sostanza, ritiene che le decisioni adottate da Poste Italiane, di chiudere cioè la succursale concentrando tutti gli utenti anziani in un unico luogo adottando addirittura un orario ridotto finiscano con il favorire gli assembramenti quando invece i vari DPCM, ordinanze regionali e locali vanno tutti nella direzione di evitare situazioni a rischio contagio e concentrazione di persone nello stesso luogo. Il sindaco di Ribera chiede pertanto alla direzione regionale e provinciale di Poste Italiane di mettere fine a tale organizzazione degli uffici che rischia di vanificare gli sforzi e i sacrifici di tutti, oltre a creare disagio a tanti anziani costretti a lunghe attese sotto il sole. A Ribera, intanto, c'è chi sollecita alcune modifiche all’ultima ordinanza emessa dal sindaco. Si tratta del candidato a sindaco Matteo Ruvolo che interviene, in particolare, per ciò che concerne il punto dell'ordinanza in cui si dispone la chiusura della Villa Comunale perché ritenuta area in cui non è possibile assicurare il divieto di assembramento. Vero è che l’ultimo DPCM consente ai sindaci di poter chiudere ville e giardini, nel caso in cui non sia possibile rispettare le distanze di sicurezza o evitare assembramenti, puntualizza Matteo Ruvolo, ma questo, a giudizio dell'avvocato riberese, non significa attribuire agli stessi sindaci il potere di chiudere tali spazi pubblici a propria discrezione o con giustificazioni generiche. Per quanto riguarda la Villa Comunale, Ruvolo ritiene che ci sia la possibilità per garantire il rispetto delle distanze di sicurezza e di evitare il rischio di assembramenti. Del resto, fa notare Matteo Ruvolo, nella stessa ordinanza sindacale tale possibilità è stata ritenuta fattibile per il Centro sportivo di C.da Spataro che è stato aperto ed è fruibile al pubblico con le giuste prescrizioni. Stessa cosa si può fare dunque per la Villa Comunale il cui accesso andrebbe consentito quanto meno ai bambini ed ai diversamente abili, adeguatamente accompagnati, con una apertura organizzata in maniera flessibile e dopo adeguata sanificazione e pulizia dell'area. La fase 2 richiede sicuramente, sia da parte delle Istituzioni sia dei cittadini, grande capacità organizzativa e disponibilità all’ascolto delle esigenze di tutti; per questo motivo, conclude Matteo Ruvolo, ritengo sia necessario ripristinare, per quanto possibile, tutte quelle libertà individuali e quelle esigenze personali, sociali e lavorative che finora, al fine di tutelare un bene superiore, hanno subìto forti limitazioni.