Profilassi preventiva per gli allevamenti dei Comuni di Sambuca di Sicilia, Caltabellotta e Sciacca. Il dipartimento regionale per le attività sanitarie ha, infatti, dato mandato ai sindaci delle città interessate e ai servizi veterinari dell'Asp di far rispettare le vaccinazioni degli animali. Il relativo decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana di venerdì scorso.
Il Carbonchio ematico è una infezione, caratterizzata da setticemia e coagulazione incompleta del sangue, con esito il più delle volte mortale per gli animali infetti. La patologia colpisce soprattutto i bovini e gli ovini, più raramente gli equini e i caprini. Deriva dal batterio che causa l'antrace, una infezione pericolosa anche per gli esseri umani: l'eventuale contagio mette a rischio allevatori e veterinari, mentre a quanto pare sarebbe quasi impossibile il contagio derivante dal consumo di carne. E' quel “quasi” che può indurre a qualche preoccupazione, anche se pare che la carne derivata da animali affetti da carbonchio ematico sia facilmente riconoscibile perché questa assumerebbe un colore particolarmente scuro, innaturale, mentre non ci sarebbero pericoli per il latte e gli altri derivati, come i formaggi.
Per combattere questa malattia endemica, cioè costantemente presente in un dato territorio, la Regione ha deciso - sulla base dei dati degli ultimi cinque anni - di intensificare i controlli e sottoporre a profilassi vaccinale tutti gli animali delle zone considerate a rischio. E nelle "zone a rischio" c'è anche, come detto, l'Agrigentino. Da queste parti, precisamente nel sambucese, l'ultimo caso di animali contaminati da Carbonchio Ematico risale al 2009. Più recente, invece, la spicosi scoppiata un po' in tutta la Sicilia lo scorso Ottobre, quando furono trovati 15 capi di bovini deceduti tra i Nebrodi e l'Etna proprio a causa del Carbonchio Ematico.