Lo prevede il Protocollo siglato ieri tra Conferenza Episcopale Italiana e Governo nazionale che permetterà la ripresa delle celebrazioni con i fedeli, in condizioni di massima sicurezza. Il Protocollo entrerà in vigore da lunedì 18 maggio e pertanto la prima domenica con le chiese aperte ai fedeli per la Santa messa sarà il 24 maggio. Nel rispetto della normativa sanitaria disposta per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica, il protocollo indica alcune misure da rispettare, innanzitutto riguardo l'accesso ai luoghi di culto e l'igienizzazione dei locali e degli oggetti. Per accedere in chiesa e partecipare alla celebrazione della messa sarà il parroco a individuare la capienza massima dell'edificio che possa garantire il rispetto della normativa sul distanziamento. Gel igienizzante all’ingresso, mascherine e ostia senza contatto sono alcune delle regole da rispettare. La distanza tra i fedeli dovrà essere di almeno un metro laterale e frontale. Ci saranno alcuni volontari, all'ingresso delle chiese, protetti da mascherine e guanti, a garantire che in chiesa possa entrare solo il numero di persone che assicuri le distanze anti-contagio. Dove possibile si dovrà distinguere una porta per l'accesso e una porta per l'uscita dalla chiesa e in questo caso si chiede di tenere una distanza nelle file di almeno un metro e mezzo l'uno dall'altro. Si potrà entrare in chiesa solo con le mascherine e i parroci dovranno ricordare ai fedeli che non si può accedere alle messe con sintomi influenzali così come non è ammesso l'accesso a chi ha avuto contatti nei giorni precedenti con malati di Covid. Ed ancora, non sarà possibile scambiarsi il segno della pace, mentre per la Comunione è chiesto al sacerdote di igienizzarsi prima le mani e di indossare la mascherina. Norme specifiche sono previste anche per le confessioni nelle quali va sempre garantita la distanza tra fedele e sacerdote mentre per la raccolta delle offerte non si potrà passare tra i banchi con il cestino ma saranno depositate in uno specifico contenitore da collocare all'ingresso o in altro luogo. Le norme valgono per le messe in generale ma anche per funerali, matrimoni, battesimi e unzione degli infermi. Le norme prevedono poi di disinfettare ogni volta microfoni, ampolline e oggetti utilizzati per la celebrazione eucaristica. Obbligo anche di sanificazione dei locali e di continua areazione. E per ridurre al minimo la presenza dei concelebranti e dei ministri di culto, sarà consentita solo la presenza dell'organista e non del coro. Quella della celebrazione delle messe con fedeli potrebbe non essere l'unica apertura consentita dal 18 maggio. Le Regioni, infatti, in queste ore, hanno chiesto al governo di poter decidere da sole cosa riaprire e cosa no a partire dal 18 maggio, di potere cioè gestire autonomamente le riaperture sebbene sempre in contatto con il governo centrale e con il ministero della salute. E a tal proposito è stato sollecitato un nuovo decreto che il presidente del Consiglio dei Ministri dovrebbe firmare entro la fine della prossima settimana, e cioè entro il 17 maggio, giorno che precede altre possibili riaperture, ipotizzate o già decise. La paura delle Regioni è quella che un lockdown prolungato faccia entrare in una crisi economica irreversibile molte attività produttive regionali.