per capire la reale diffusione dell’epidemia da Covid-19 nell’isola. E tra le strutture accreditate, ci sono anche alcuni laboratori privati della città di Sciacca.
In ritardo rispetto ad altre regioni italiane che, già da settimane, effettuano i test sierologici, anche nell’isola inizia questa sorta di mappatura importante soprattutto nella fase di ripresa delle attività e di allentamento generale delle maglie
Ieri, in tarda sera, la dirigente generale del dipartimento per le Attività sanitarie della Regione, Maria Letizia Di Liberti, ha firmato la circolare che autorizza oltre seicento laboratori, tra pubblici e privati, nell’Isola, suddivisi in tre categorie: A, B e C.
Il test sierologico sarà gratuito per le categorie ritenute ad alto rischio: operatori sanitari, specialisti ambulatoriali, medici di famiglia e pediatri, personale del 118, ma anche forze dell’ordine, polizia penitenziaria e detenuti. Il costo sarò a carico del servizio sanitario anche se effettuato in laboratori privati e sarà ripetuto periodicamente. Per il personale e gli ospiti delle case di cura, rsa, case di riposo, specialisti ambulatoriali privati, la spesa del test sarà a carico della struttura o del datore di lavoro.
Tutti potranno sottoporsi al test sierologico, ma a proprie spese. Secondo quanto emerge e in base alle tecniche e alla tipologia di esame, si va da un minimo di 10 euro per il test rapido con card pungidito, ad un massimo di 32 euro e 58 centesimi.
Si parte da lunedì prossimo, ma la confusione regna sovrana. La Regione Siciliana, infatti, ha dato il via libera all’operazione, ma non ha ancora chiarito diversi aspetti. Basti dire che alcuni laboratori privati anche della città di Sciacca hanno saputo di essere stati accreditati, questa mattina, dal sindacato di riferimento. Attendono di ricevere dall’assessorato regionale alla salute tutte le indicazioni del caso, anche per evitare che ognuno decida autonomamente pure in relazione al costo per l’utente che vorrà effettuare il test che, è il caso di ricordarlo, non sostituisce il tampone, non dà patente di immunità, ma consente di verificare la presenza di eventuali anticorpi sviluppati, serve a capire se si è venuti a contatto con il Coronavirus.
I laboratori anche quelli privati accreditati dovranno fornire, settimanalmente, il report dei test sierologici effettuati, anche di quelli che daranno esito negativo. Ovviamente sono tenuti a comunicare tempestivamente l’elenco delle persone alle quali viene riscontrata, invece, la presenza di anticorpie e che dovranno essere necessariamente sottoposti a tampone per accertare se hanno contratto il Covid-19 in passato o se sono ancora attualmente positivi.