bar, ristoranti, parrucchierie e centri estetici. Si attende nelle prossime ore l’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci dopo il sostanziale via libera, nel corso della videoconferenza Stato-Regioni, a riaperture regionalizzate e soprattutto nelle zone in cui si registrano bassi contagi, seppure con la facoltà del governo centrale di tornare ai provvedimenti resitrittivi laddove la curva epidemiologica dovesse nuovamente risalire. Da lunedì 18 maggio, dunque, la Sicilia passerà realmente alla fase 2, quella della ripresa sostanziale di tutte le attivuità lavorative, seppure il presidente Musumeci abbia dichiarato in queste ore che non significherà un “liberi tutti” si riprende la quotidianità, perché così non potrà essere. Anche le attività che da lunedì riapriranno dovranno farlo seguendo rigidi protocolli. La Cna, in queste ore, si è portata avanti, non volendo lasciare alcun margine di dubbio al Governo Regionale.
Ha già predisposto un codice di autoregolamentazione condiviso e sottoscritto dalle parte sociali, già inviato a Palazzo d’Orleans con destinazione il presidente Musumeci, Mimmo Turano, assessore alle Attività Produttive, Ruggero Razza, assessore alla Salute, ma indirizzato anche a Palazzo dei Normanni e in particolare a Orazio Ragusa, presidente della Terza Commissione Legislativa dell’Ars. “CNA Sicilia, facendo leva sul sostanziale via libera arrivato da Roma, torna a sollecitare la riapertura immediata dei centri di estetica e degli acconciatori. “Non ci sono più alibi” per il segretario regionale della Confederazione, Piero Giglione. “In Sicilia – spiega - ormai il contesto sanitario e lo scenario di indirizzo politico nazionale confluiscono verso un’unica soluzione, che è quella della ripresa delle attività artigianali e commerciali”. CNA, assieme alle altre Organizzazioni datoriali dell’artigianato (Claai, Casartigiani e Confartigianato) e alle sigle sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil, ha contribuito a realizzare quella dimensione di sicurezza, fondamentale per aprire le porte della Fase 2 agli altri segmenti produttivi. Sono state definite e firmate le linee guida che riguardano le prescrizioni e i dispositivi da adottare nei saloni e nelle strutture del benessere da parte degli operatori e delle operatrici che si occupano della cura della persona. Un rigido vademecum che mette al centro l’igiene, la pulizia e la sicurezza, la cui applicazione, in sintonia con gli assetti generali del protocollo, rappresenta una garanzia per i clienti e per gli stessi operatori. A questo punto – osserva il segretario regionale della Cna – noi abbiamo fatto la nostra parte a difesa e salvaguardia delle categorie produttive che sono ormai allo stremo delle forze, al limite del collasso finanziario dopo due mesi di lockdown, adesso tocca alla Regione che, alla luce di una convergenza di fattori positivi, partendo dalla curva del contagio ormai vicina allo zero, è chiamata – conclude Giglione - ad adottare i conseguenti provvedimenti destinati di riapertura che oltre a parrucchieri ed estetisti devono riguardare anche i bar, i ristoranti e le attività al dettaglio”.