l'atteso via libera all'apertura, da lunedì prossimo, delle attività la cui ripresa era stata in un primo momento fissata per il primo giugno. Non appena il governo nazionale emanerà i provvedimenti annunciati, il presidente della Regione Siciliana firmerà la necessaria ordinanza. Passaggi che verosimilmente si consumeranno entro la giornata odierna. Sarà, di conseguenza, un fine settimana di lavori per bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, negozi al dettaglio come abbigliamento e calzature, questi ultimi avrebbero aperto ugualmente il 18 maggio secondo quanto previsto dall'ultimo DPCM. Le linee guida per le riaperture sono venute fuori al termine di un serrato confronto Stato-Regioni, ma in Sicilia saranno meno restrittive. Il governatore Nello Musumeci ha infatti chiesto ed ottenuto che le misure di protezione da adottare in Sicilia nelle attività autorizzate ad aprire da lunedì prossimo siano meno stringenti rispetto a quelle proposte dall'Inail. Nel confronto di ieri, in particolare, è passata la linea delle Regioni sulla distanza fra i tavoli all'interno dei locali e dei ristoranti. L'Inail prevedeva quattro metri quadrati, ma tale distanza è scesa a un metro. Sarà privilegiata la prenotazione e il titolare del ristorante dovrà conservare l'elenco dei clienti per i successivi 14 giorni. Nessun distanziamento fra le persone che convivono. Quando ci si alza dai tavoli bisogna indossare la mascherina. Nei negozi di abbigliamento i clienti dovranno usare i guanti per toccare la merce e indossare le mascherine. Per i mercatini, accessi regolamentati in entrata e in uscita. Spetterà ai Comuni vigilare sul rispetto delle regole. Distanza di un metro e prenotazioni anche dal parrucchiere e registro dei clienti da conservare, anche in questo caso, per 14 giorni. Le regole sono state stabilite anche per spiagge e lidi attrezzati anche se non è stata ancora stabilita la data. Ma in Sicilia, sia per la ristorazione sia per il commercio al dettaglio e l'accesso al mare, le regole decise dalla Regione saranno meno restrittive con più libertà per clienti e titolari. La gestione delle spiagge resta però il vero grande problema. Ad ammetterlo è lo stesso presidente della Regione. Se può sembrare una distanza ragionevole quella di tre – quattro metri tra un ombrellone e l'altro, ha osservato Musumeci, il vero tema è una volta arrivati a mare chi pensa a far mantenere le distanze. La spiaggia libera è il vero problema e sarebbe un onere pesante per i Comuni farsi carico della gestione delle spiagge libere, ammette Musumeci, ma contestualmente c'è il rischio che in assenza di vigilanza si possa vanificare ogni regola di cautela. Si attende che dal governo centrale arrivi una riproposizione di regole, un protocollo un po' più flessibile e un po' più ragionevole, capace di potere coniugare interessi che oggi appaiono contrastanti, ha concluso il presidente della Regione.