accoglie la ripresa delle attività di acconciatori, centri estetici, operatori della ristorazione e del commercio al dettaglio che erano rimaste chiuse con l’avvio della Fase 2. “Da settime lavoriamo sui codici di autoregolamentazione e su documenti condivisi, anche con i sindacati - affermano i vertici regionali della Confederazione - per anticipare la ripresa di questi segmenti produttivi, ovviamente nel pieno rispetto della sicurezza pubblica, le cui prescrizioni non potevano essere quelle, rigidi ed inapplicabili, indicate da Inail e Istituto Sanità. Tutto bene, dunque, ma la Cna evidenzia, anche in questa circostanza, la questione legata alla tempistica con cui è stato condiviso e messo a punto l’accordo tra Governo e Regioni in merito alle misure restrittive da applicare per evitare che la parabola del contagio riprenda quota, con il via via libera ufficiale che è arrivato solo nelle ultime ore. La ripresa di un’attività non è come la chiusura – chiariscono i vertici regionali della Confederazione Artigianato– non basta un decreto o un’ordinanza per tornare subito al lavoro. Quello che forse non si è ancora ben compreso - aggiungono - è che le attuali dinamiche della politica e della burocrazia non rispondono assolutamente ai tempi e alle esigenze del contesto imprenditoriale e del tessuto economico. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Il semaforo verde scattato oggi – osservano il presidente Nello Battiato e il segretario Piero Giglione - rappresenta un altro passo importante verso la nuova normalità rispetto al lookdown dettato dall’emergenza sanitaria, ma riapertura di queste ed altre attività, pesantemente danneggiate dalla pandemia, va accompagnata e sostenuta dalle Istituzioni, a vario livello, anche in termini di visione nuova e di misure per il rilancio. I protocolli da adottare, resi meno invadenti e più agibili grazie anche al contributo e agli interventi delle parti sociali ma sempre improntate al pieno rispetto della sicurezza pubblica, sono certamente alla base della ripartenza., ma per la Cna l’esito del monitoraggio sul campo dovrà portare, qualora le condizioni lo consentano, a correttivi meno rigidi. Cna che intende da subito a discutere con il governo nazionale e quello regionale, ai quali sarà chiesto di imprimere una forte accelerazione rispetto all’utilizzo delle misure economiche previste rispettivamente nel decreto rilancio e nella Finanziaria approvata dall’Ars, ma anche di adottare altri provvedimenti da destinare a categorie produttive attualmente escluse. E’ arrivato il momento in cui gli impegni assunti con gli annunci si trasformino immediatamente in risorse da destinare alle imprese.