A distanza di alcuni mesi dall'insediamento dell'Assemblea Territoriale Idrica, il nuovo organismo di controllo nei confronti del gestore del servizio che ha sostituito l'Ato, il Comitato Intercomunale per l'acqua pubblica sferra un attacco all'organismo presieduto dal sindaco di Menfi Enzo Lotà. Intanto è stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Agrigento e alla Corte dei Conti in considerazione del fatto che , nonostante sia stato richiesto accesso agli atti per i Canoni di Concessione, l'Assemblea non ha provveduto a soddisfare tale richieste che era stata avanzata, dichiara oggi Franco Zammuto coordinatore di Intercopa, per comprendere come mai Girgenti Acque ha proceduto, dal 2007 ad oggi, ad adeguare i canoni e le tariffe in bolletta, mentre il canone di concessione, a carico ovviamente del gestore privato, non è stato mai adeguato. Il danno arrecato dal 2007 ad oggi, per Intercopa, raggiunge la considerevole somma di 1.600.000.
Insomma se c'è da prelevare ancor di più dalle tasche dei cittadini si provvede con tempestività, ma la stessa solerzia non si applica nei confronti del gestore per i canoni di concessione. E questa, assieme ad altre vicende, ha portato oggi il comitato Inter.Co.PA a sollevare il sospetto che la strategia dell’ATI, dal momento in cui si è insediata nel giugno del 2016, sia volta principalmente alla riduzione delle tariffe oltre che ad un patto di non belligeranza con i diciassette comuni che non hanno consegnato le acque a Girgenti Acque piuttosto che a verificare se l’attività del gestore, in questi dieci anni, abbia realmente creato disservizi e inadempienze, a fronte delle ripetute denunce dei cittadini. Sospetto, evidenzia Zammuto, che nasce dal fatto che a fronte di una iperattività del nuovo organismo del quale fanno parte i sindaci, che ha già prodotto il Regolamento di Utenza, la Carta dei Servizi e addirittura un Addendum all’Accordo contrattuale, di contro è stata disattesa la disposizione dell'assessore regionale Vania Contrafatto di costituire un Tavolo Tecnico che, entro 30 giorni dall'insediamento, avrebbe dovuto inviare alla Presidenza della Regione una relazione contenente le eventuali ragioni per le quali procedere alla risoluzione del contratto con Girgenti Acque. Di più, proprio l'Addendum del quale il comitato è venuto a conoscenza negli ultimi giorni, pare preveda ulteriori garanzie e autonomia gestione per i 17 comuni che non hanno consegnato le acque e il possibile prolungamento di ulteriori 30 anni dell’affidamento al gestore per per tutti gli altri comuni, al fine di garantire il pareggio di bilancio nel caso non venisse raggiunto alla scadenza della convenzione. Ancora, Intercopa dichiara di non comprendere come mai l’ATI non abbia ancora deciso se costituirsi parte civile nel procedimento della Procura di Agrigento di rinvio a giudizio di Girgenti Acque, in relazione all'accusa di truffa e falso per avere “taroccato” le tariffe 2012-2016 causando un danno stimato in 20milioni di euro. Insomma accuse forti che arrivano ad un anno dall'elezione del sindaco di Menfi Enzo Lotà a presidente dell'ATI che già in quell'occasione aveva determinato qualche mugugno in relazione al fatto che a capo dell'organismo era stato eletto proprio uno dei sindaci dei comuni cosiddetti “dissidenti”, quelli che si sono rifiutati di consegnare le reti al privato, mantenendo la gestione pubblica dell'acqua.
E non è solo Intercopa oggi a manifestare sospetti sull'operato dell'Ati. Dello stesso tenore l'intervento dell'Altra Sciacca che si sofferma sulla vicenda delle tariffe idriche per evidenziare il perdurare delle anomalie tra comuni che dipendono da Girgenti Acque e quelli che invece gestiscono direttamente le risorse idriche. E' stato sbandierato un ribasso dello 0.25%, scrive l'AltraSciacca, ma nella stessa delibera dell'Ati è previsto un aumento delle stesse tariffe a partire dal 2018 e anche per il 2019, ma particolare importane, è che questi aumenti non saranno applicati ai Comuni “ribelli”. Siamo alle solite nella terra di Pirandello, denuncia l'AltraSciacca, al punto tale che lo stesso organismo di controllo (ATI) è presieduto da uno dei Comuni “ribelli”, Menfi, che non rientra tra quelli che subiranno aumenti.
Ed è al sindaco di Sciacca Francesca Valenti che fa parte dell'Assemblea Territoriale Idrica che l'Altra Sciacca chiede chiarimenti in proposito.