Il commissario del Libero Consorzio di Agrigento ha firmato oggi l’ordinanza
Un dato è certo. L’amministrazione e il Consiglio Comunale di Sciacca sono nettamenti contrari
IL Letterando In Fest come il Carnevale.
Per la Questura di Agrigento è da considerare un grande evento che necessita di tutte le autorizzazioni necessarie. E’ questa la motivazione con la quale la Questura ha notificato agli organizzatori la decisione di bloccare la manifestazione al complesso monumentale della Badia Grande. Annullati, dunque, tutti gli eventi che avrebbero dovuto svolgersi in quella sede da oggi e fino a domenica 3 giugno. E’ stato il comitato organizzatore del Letterando in Fest a confermare nel pomeriggio la notizia che, già in tarda mattinata, era iniziata a circolare in città . Organizzatori impegnati, dunque, a trovare altre location dove spostare gli eventi già programmati all’interno del Complesso Badia Grande, in seguito alla richiesta avanzata oggi dall’ Autorità di Pubblica Sicurezza. La motivazione, si legge nel comunicato diffuso, è che non sono stati rispettati i termini previsti per la presentazione delle comunicazioni e istanze tese al rilascio delle autorizzazioni di polizia. “Prendiamo atto della richiesta di non effettuare la manifestazione negli spazi programmati, ma riteniamo incomprensibile che vengano applicati gli stessi criteri relativi alle autorizzazioni per il Carnevale di Sciacca e per il Letterando in Fest” hanno commentato gli organizzatori della manifestazione aggiungendo che il popolo che legge, ai fini delle predette autorizzazioni, non è lo stesso di quello che danza.
Insomma, ci si adegua ma non si condivide. Alcuni eventi, precisano infine gli organizzatori, verranno comunque realizzati a Sciacca in strutture private, generosamente messe a disposizione e dove
Il 15 maggio scorso la ditta “My Ethanol” ha comunicato
tramite il suo legale rappresentante l’inizio dei lavori presso l’ex distilleria Kronion. E’ quanto evidenzia oggi, in una interrogazione presentata al sindaco di Sciacca Francesca Valenti, il consigliere di Mizzica Fabio Termine finalizzata a comprendere lo stato dell’arte in relazione alle iniziative intraprese dall’amministrazione comunale che, a più riprese, ha sostenuto netta contrarietà al progetto per la realizzazione di un biodigestore in località Piana Scuchipane. Amministrazione che aveva anche dato incarico ad una consulente per un parere, seppure non vincolante. Dalla dottoressa Livreri era arrivato un primo orientamento, nello scorso mese di aprile, nella direzione di una valutazione negativa sull'impianto che la “My Etanhol” vorrebbe realizzare in contrada Piana Scunchipani, ma non il parere definitivo. Oggi il consigliere di Mizzica chiede al sindaco Valenti di fare chiarezza sugli ulteriori passaggi consumati, in considerazione del fatto che gli uffici del comune, su indicazione della consulente, avevano richiesto un’integrazione ai documenti presentati per il progetto
imprenditoriale in questione. C’è da capire se la ditta My Ethanol ha depositato al Comune la documentazione richiesta, scrive Fabio Termine. E ancora, se la consulente Livreri, a sua volta, ha depositato la relazione definitiva, dopo il primo orientamento espresso e, infine, se i termini per l’eventuale ricorso risultato essere ancora sospesi. Insomma dopo il clamore che l’iniziativa imprenditoriale ha suscitato, con l’avversione del comitato di contrada Piana Scunchipani fatta propria dall’amministrazione comunale, nulla si sa più su quello che sta succedendo. E il consigliere Termine ha chiesto al sindaco una risposta ai quesiti posti.