Tre gli incendi che si sono propagati: il più grave quello compreso tra le vie Ovidio e Verona, in pieno centro abitato, dove le fiamme hanno lambito le numerose palazzine che insistono da queste parti, anche se per fortuna Vigili del fuoco e Protezione civile sono riusciti a tenere sempre la situazione sotto controllo. Non ci sono stati dunque danni alle persone, e non si è reso necessario evacuare le case. Le fiamme hanno interessato un vasto appezzamento di terreno, attiguo quello che si affaccia sul torrente Cansalamone, caratterizzato da sterpaglie e qualche arbusto. Una grossa nuvola di fumo nero si è levata dalla zona coprendo per diversi minuti il cielo sopra Sciacca. La zona interessata dall'incendio e dagli interventi di soccorso è stata interdetta al transito veicolare, e le vetture sono state dirottate dalle vie alternative. Incendio domato poi quando era già sera. Sul posto durante gli interventi di spegnimento si è recata anche il sindaco Francesca Valenti, che insieme agli operatori della Protezione civile del comune di Sciacca ha voluto rendersi conto di persona della delicatezza del problema. Sono naturalmente pochissimi i dubbi che le fiamme siano anche in questo caso scaturite dall'azione di un piromane. Un altro incendio si è verificato anche nella zona del monte San Calogero. Per fortuna in questo caso si è trattato di un episodio più circoscritto e più facilmente gestibile. Ma sempre ieri è tornata ad essere critica la situazione anche nel bosco del Magaggiaro, nel territorio di Menfi, dove nei giorni scorsi i piromani avevano distrutto almeno un centinaio di ettari di vegetazione. Qui il vento di ieri pomeriggio potrebbe avere alimentato qualche ulteriore focolaio rimasto dormiente sotto il terreno, anche quello interessato dai lanci di acqua operati dai Canadair, che ieri sono tornati a volare sulla zona. Focolai che, evidentemente, non erano ancora stati del tutto spenti. Un danno ambientale devastante, quello sul Magaggiaro, che ha visto la procura della Repubblica di Sciacca aprire un'inchiesta, in un ambito nel quale ha fatto discutere la presa di posizione del sindaco di Montevago Margherita La Rocca Ruvolo, pronta a istituire una taglia sui piromani. Iniziativa condivisa dal WWF Area Mediterranea, che ricorda come si tratti di un proprio cavallo di battaglia, ritenendo - osserva Giuseppe Mazzotta - come servano "azioni forti che possano invertire un placido assopimento, misto a rassegnazione, che pervade troppi ambiti economici sociali e culturali della nostra Sicilia". Tanto più che gli episodi delle scorse ore aprono già la fase dell'ennesima emergenza incendi, in una zona (quella del Saccense) già tristemente coinvolta anche nel recente passato da questi fatti, sempre più gravi e preoccupanti. Gli incendi (quasi sempre dolosi) sono un campanello d'allarme che richiama alla necessità di difendere di più l'ambiente, da cui dipendono tantissime cose. Quando si propagano all'altezza delle abitazioni (e i fatti di tre anni fa dopo l'incendio di Pierderici sono ancora un ricordo nitido) suscitano se possibile ulteriori preoccupazioni anche di tipo diverso. Si spera che non ci si trovi dinanzi ad una escalation, perché i prezzi pagati a questo 2020 sono già stati piuttosto alti.