“Malgrado i continui arrivi in Sicilia, il governo centrale si ostina a non dotarsi di ulteriori navi – come da noi richiesto, ha dichiarato Musumeci – per ospitare i migranti per la quarantena obbligatoria. Emerge chiara, quindi, che la volontà di Roma è quella di destinare centinaia di queste persone nei malsani e insicuri hotspot dell’Isola. Con l’aggravante – ha continuano il presidente della Regione Siciliana - che eventuali soggetti positivi sarebbero difficili da gestire senza contagiare tutti gli altri”. Il riferimento è agli ultimi sbarchi di migranti a Lampedusa, ben 7 nelle ultime 24 ore, per un totale di 204 migranti.
“Se così fosse – prosegue il governatore della Sicilia – sarebbe un intollerabile atto di cinismo da parte del governo nazionale, destinato a compromettere la promettente ripresa turistica pur di risparmiare sul costo della locazione delle navi. Faccio appello al presidente del Consiglio e a tutti i parlamentari nazionali eletti in Sicilia - afferma ancora Musumeci - per scongiurare una batosta economica che sarebbe peggiore di quella determinata dall’epidemia”.
“Siamo tutti impegnati – e deve esserlo anche lo Stato – a continuare ad accertare le condizioni di salute di queste sventurate persone, ma anche a garantire serenità e sicurezza alla comunità siciliana ed ai turisti che si apprestano ad arrivare sulla nostra Isola”, ha aggiunto su Facebook il governatore.
È dunque scontro tra il governo regionale e quello nazionale, ma non solo. Se da una parte Musumeci attacca Roma, dall’altra a Palermo le opposizioni continuano a puntargli contro il dito per il pasticcio dei numeri sbagliati relativi ai malati in Sicilia, chiedendo spiegazioni. Un caso clamoroso per il quale il Pd ha chiesto all’Ars l’istituzione di una commissione di inchiesta.
Ma oggi, intanto, la giunta regionale affronterà tra l’altro il tema dell’emergenza sanitaria nelle Pelagie. Arriva, infatti, lo stato di calamità per le isole di Lampedusa e Linosa. A dichiararlo è il governo Musumeci, che ha accolto l’allarme lanciato dall’amministrazione comunale sulle disastrose conseguenze di natura economica provocate dall’emergenza Covid. Contestualmente la Giunta regionale ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato d’emergenza per le due isole. Il governatore aveva sottoposto il tema delle difficoltà di Lampedusa e «della sua eroica e generosa comunità» ( come l’aveva definita ) all’attenzione del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, nel corso di un incontro.
“Le misure prese a livello nazionale per contenere il diffondersi del contagio – ha evidenziato Musumeci – hanno generato nel tessuto economico di questi territori il blocco totale di tutte le attività legate alla pesca e alla commercializzazione del pescato. Inoltre, durante il periodo del lockdown, si sono registrati danni ingenti al settore turistico a causa della cancellazione dei voli e del divieto di spostamento tra le regioni. Tutto ciò ha portato al collasso l’intero tessuto produttivo locale, generando una crisi sociale ed economica che necessita di misure straordinarie”. Al ministro Gualtieri, Musumeci ha chiesto la possibilità di concedere una “fiscalità speciale” per Lampedusa, soprattutto per gestire correttamente le problematiche sanitarie della popolazione e dei migranti che continuano a sbarcare nelle Pelagie.