Sono le stesse forze dell'ordine a confidare che l'ordinanza del sindaco Francesca Valenti, quella che vieta la vendita di bevande in bottiglie di vetro, possa in qualche maniera limitare i possibili danni derivanti dall'escalation di risse che, a più riprese, si sono verificate di recente allo Stazzone, area eletta da anni dai giovani a luogo di ritrovo. Gli episodi che si sono verificati, l'ultimo dei quali proprio alcune sere fa, sono indicatori di una preoccupazione più o meno generalizzata che riguarda le famiglie dei ragazzi, ma anche gli stessi residenti, i quali non nascondono la loro stanchezza di fronte a episodi del genere che continuano a ripetersi.
E così pattuglie di Polizia e Carabinieri, ma anche della stessa Guardia costiera, sono ormai regolarmente costrette a presidiare le zone di bivacco dei ragazzi, soprattutto nell'area del lungomare dello Stazzone, quello che si trova di fronte ai locali pubblici, per intervenire nel caso di disordini, anche se la presenza stessa funge chiaramente da deterrente. Ma poliziotti e carabinieri effettuano controlli regolari anche nelle zone balneari, a ridosso degli stabilimenti, dove molti altri ragazzi si riuniscono regolarmente. Ma le risse che si sono verificate allo Stazzone naturalmente, come tutte le cose poco serie, sembrano essere scaturite da quelli che si definiscono "futili motivi", in qualche caso di vero e proprio stampo medievale, come lo scontro "di campanile" tra sciacchitani e riberesi che nelle settimane scorse è culminato con la denuncia di 9 persone, di età compresa tra i 20 e i 30 anni. Rivalità assurde che, associate a qualche bicchiere di troppo, che culmina in vera e propria ubriachezza molesta, scatena gli istinti più animaleschi.
L'ultima scazzottata della serie ha costretto ad intervenire i carabinieri e anche un'ambulanza del 118, che ha dovuto soccorrere un giovane che era appena stato picchiato a sangue, trasportandolo all'interno dell'Area di emergenza dell'ospedale, con tutte le preoccupazioni che l'episodio può avere generato nella famiglia del ragazzo. Si sperava che dall'emergenza Covid dovessimo uscire tutti migliori di prima. Quello che succede allo Stazzone dimostra il contrario. Con l'aggravante che i protagonisti sono i più giovani, quelli dai quali ci si aspetterebbero le prospettive di una società del futuro migliore di quella di oggi. Ma generalizzare è sbagliato, e allora è bene confermare tutta la fiducia possibile nei confronti di quei ragazzi perbene, che continuano ad essere la maggioranza, per fortuna, ma che purtroppo rischiano di ritrovarsi in mezzo a situazioni sbagliate, fonte di rischi incalcolabili per l'incolumità pubblica.