A proposito della sentenza su Greenpeace – di cui ci siamo occupati nei giorni scorsi – che ha assolto il saccense Alessandro Giannì dall'accusa di violenza privata, interviene oggi con una nota al nostro telegiornale, Calogero Graffeo, armatore del motopesca “Ardito” coinvolto nella dimostrazione, dichiarando tutta la sua delusione per una sentenza a suo dire ingiusta. “La sentenza di Greenpeace ci ha fatto capire che è impossibile lottare contro i poteri forti”. Inizia così la lettera che l'armatore ha rivolto proprio al giudice che ha preso la decisione. “Decisione che – secondo Graffeo - non ha tenuto nella giusta considerazione il pericolo corso dall'imbarcazione e tutti gli sforzi fatti dai comandanti per evitare una tragedia. L'uomo in mare e chi ha dato l'ordine dal gommone hanno messo in seria difficoltà il peschereccio che ha quindi agito di conseguenza per evitare ulteriori rischi. Accetto la sconfitta – conclude infine Graffeo – ma rimango profondamente indignato dalla giustizia italiana”.