del macabro ritrovamento della testa di capra mozzata sul sagrato della chiesa di San Michele. L'indagine vede tuttora al lavoro la Polizia municipale ma anche gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Sciacca. Bocche degli investigatori che sono cucite, anche se stando alle indiscrezioni che trapelano dal clima di riservatezza che si è generato, sembra che si sia già riusciti a risalire all'allevatore che ha venduto o comunque ceduto l'animale poi decapitato. Una vicenda che ha scosso la comunità di san Michele, oltre naturalmente allo stesso parroco. Il quale non è neanche detto che possa essere stato lui il destinatario di quella che, in ogni caso, per il linguaggio criminale a cui purtroppo in Sicilia siamo abituati, ha tutta l'aria di un'intimidazione vera e propria. Tanto più che quarantotto ore prima la testa di un altro animale era stata rinvenuta vicino la chiesa di San Nicolò La Latina, a pochi metri dai locali di Santa Caterina, quelli dove opera ogni giorno la "Mensa della solidarietà", fondata negli anni scorsi proprio da padre Pasqualino. Non è da escludersi che questi episodi possano inquadrarsi in un ambito di bisogno e disperazione, una specie di segnale di sofferenza, un SOS lanciato forse nel modo meno opportuno. “Io ho sempre agito facendo del bene”, ha detto a caldo il prelato. E tutti sanno che questa sia una verità incontrovertibile, in un ambito nel quale comunque proprio i preti sono in prima linea, testando di persona il disagio di tanti indigenti i quali chiedono un aiuto, e la Chiesa è tradizionalmente un punto di riferimento per chi ha bisogno di un pacco di pasta o di qualche euro. In ogni caso quello che è successo è un segnale che non può non preoccupare la comunità, a partire da quella della stessa San Michele. Ne sono venuti fuori attestati di stima anche nei confronti di padre Pasqualino. È stato, già sabato scorso, il caso del deputato regionale del PD Michele Catanzaro, per il quale, a prescindere da quale sia la vera natura di un gesto tanto ignobile, ha manifestato affetto, vicinanza e solidarietà al parroco ed all'intera comunità di San Michele e della città di Sciacca denunciando, al contempo, quello che ha definito “l'insopportabile violenza di un fatto che rivela l'assenza di rispetto nei confronti della chiesa e che non può e non deve passare inosservato". Secondo Catanzaro, che elogia la passione civile di padre Pasqualino, bisogna combattere il germe dell'odio e della violenza a cominciare da dentro le scuole. Il gruppo politico di Italia Viva, con in testa Nuccio Cusumano, esprimendo convinta e piena solidarietà a Padre Barone per i gravi ed inquietanti atti intimidatori di cui e' stato oggetto, ritiene che occorra adeguatamente proteggere, consentendogli la serena continuazione della sua missione, colui che viene definito “un illuminato pastore della comunita' ecclesiale di Sciacca, solido timoniere di una parrocchia di consolidata tradizione, animatore della Caritas per un permanente e meritorio sostegno alle famiglie piu' bisognose”.