a generare curiosità nell'opinione pubblica probabilmente è stato solo il luogo del ritrovamento della testa di capra, ovverosia il sagrato di una chiesa". È così che il sostituto procuratore della Repubblica di Sciacca Roberta Griffo al nostro Telegiornale, dunque, tende a ridimensionare il caso di cui si parla da giorni a Sciacca. Un episodio che, per le modalità e il suo linguaggio, che richiama indubitabilmente alle pagine peggiori della storia criminale siciliana, è stato interpretato dai più come un autentico atto intimidatorio ai danni del parroco della chiesa di San Michele, padre Pasqualino Barone. Eppure al momento, stando a quanto la dottoressa Griffo ha precisato, non c'è alcuna risultanza investigativa che confermi un simile scenario. Non è detto nemmeno, infatti, che questo ritrovamento possa essere considerato come un avvertimento al prete. Ma non finisce qui. Anche lo stesso rinvenimento, avvenuto quarantotto ore prima, di un'altra testa di animale davanti la chiesa di San Nicolò la Latina, viene tuttora considerato, dalla procura, senza appurati collegamenti con quello di sabato a San Michele. Insomma: due teste di animale davanti a due chiese potrebbero essere ricondotte solo ad una coincidenza che, comunque, ha scosso la comunità saccense, il cui sentire continua ad essere argomento di intervento da parte delle personalità della vita pubblica, che continuano a dirsi vicini a padre Barone. A partire dall'amministrazione comunale di Sciacca, che con il sindaco e gli assessori rivolgono un messaggio solidale a padre Pasqualino, a tutta la parrocchia, ai tanti volontari che operano nella "Mensa della Solidarietà" (quella fondata da padre Barone dieci anni fa), dopo i macabri ritrovamenti avvenuti davanti l’ingresso delle chiese di San Nicolò La Latina e San Michele. “Tutta la città è scossa e incredula per quanto avvenuto", si legge nella nota dell'amministrazione. Per la quale "fare del bene a tanti bisognosi, instancabilmente, con generosità, come Don Pasqualino, non può portare ad atti riprovevoli e incredibili come quelli avvenuti". Don Pasqualino viene invitato a proseguire con più forza e determinazione nella missione spirituale e nell’attività umanitaria, e con l’auspicio che gli inquirenti chiariscano al più presto l’origine degli atti e individuino i responsabili”. E la più totale vicinanza a padre Pasqualino, parrocco della Chiesa di San Michele, viene espressa anche da Gigi Marino e Domenica Sala, rappresentanti dell'associazione politico-culturale "Sciacca al Centro", quella che fa riferimento all'ex sindaco Fabrizio Di Paola. "Certi atti, indegni e inspiegabili, - fanno notare - vanno condannati e puniti dalle autorità competenti. Conosciamo bene - si legge nella nota - l’operato e la grinta di Padre Barone, a cui rivolgiamo un abbraccio affettuoso, da anni impegnato nel sociale e nell’aiuto ai più bisognosi". Solidarietà a padre Pasqualino anche dal Comitato Civico per la Sanità e dal Cartello Sociale della provincia di Agrigento (composto dall'ufficio di pastorale sociale e lavoro dell'arcidiocesi e dalle segreterie provinciali di CGIL, CISL e UIL). Quest'ultimo ritiene il rinvenimento della testa di capra davanti la chiesa un avvertimento intimidatorio, che non può certo essere trascurato dalle forze dell'ordine. Un episodio che lascia attoniti, rivolto nei confronti di un sacerdote impegnato nel quotidiano a favore dei più deboli e di quanti si trovano in difficoltà.