per l'escalation di sbarchi di migranti degli ultimi giorni sulla costa di Lampedusa e sul loro successivo stazionamento nei centri di accoglienza di Porto Empedocle e Caltanissetta. È da questo territorio, dal primo cittadino di Agrigento Lillo Firetto a quello di Sciacca Francesca Valenti, che si sta levando un grido d'allarme nei confronti del governo centrale, soprattutto rispetto all'incremento di flussi migratori che si stanno registrando in particolare dalla rotta tunisina, da un paese cioè che dal punto di vista economico e della sua stessa stabilità politica sta attraversando un crollo verticale. Il grido d'allarme vede protagonista come detto anche il sindaco di Sciacca, per la quale, ferme restando le ragioni umanitarie, è pur vero che questi flussi migratori rischiano di essere sempre meno controllabili, e le fughe di queste persone e la loro dispersione sul territorio rischiano di aggravare l'emergenza sanitaria del Covid”. Aspetto, questo, su cui lo stesso ministro degli Esteri Di Maio ha parlato di forte rischio per la stessa sicurezza nazionale. Di Maio che si è fatto interprete delle risposte che il territorio chiede allo Stato. “Il governo centrale – ha detto Di Maio - sta tentando di interloquire con la Tunisia, per capire di trovare un accordo e per fermare questa fuga di persone da quel paese”. Di Maio ha precisato però che la Tunisia è un Paese sicuro e chi arriva in Italia verrà rimpatriato”.
E forse è proprio questa prospettiva che è alla base del motivo per il quale chi arriva poi si da' alla fuga. Arrivi che peraltro vengono effettuati con piccole barche e gommoni, imbarcazioni che sfuggono al controllo degli stessi radar della Guardia costiera. Una situazione che, peraltro, non può nemmeno essere risolta attraverso la ripresa degli accordi con gli altri paesi europei sulla redistribuzione dei migranti che toccano il suolo italiano. “Ma il nostro è un confine europeo, non certo solo italiano”. Nelle scorse ore intanto si sono fermati gli sbarchi a Lampedusa. Le motovedette sono all'opera per sorvegliare la situazione, che però ogni giorno registra nuove situazioni difficili. Per Lillo Firetto, lo Stato sta dimostrando una totale inconsistenza sul piano della garanzia dell'ordine e della sicurezza e del controllo sanitario, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo, in cui la pandemia è tutt'altro che archiviata. “Un Paese come l'Italia, per quanto abbia una lunga tradizione di cooperazione e di accoglienza, non può accettare che si entri nel proprio territorio in dispregio di qualunque regola. Lo Stato sta dimostrando una totale inconsistenza sul piano della garanzia dell'ordine e della sicurezza e sotto il profilo del controllo sanitario, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo, in cui la pandemia è tutt'altro che archiviata". Sul tema si è espresso anche il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella, il quale ha rivelato che adesso i pescatori tunisini si trasformano in scafisti”. Prima – ha detto Vella - i pescherecci viaggiavano senza reti o attrezzature proprio perché in realtà dovevano solo trasportare i migranti, ora fanno l’uno e l’altro e i pescatori fanno anche gli scafisti. Abbiamo trovato a bordo reti, anche se asciutte e un po’ di pesce”. Quindi i pescherecci attraversano il Mediterraneo senza destare alcun sospetto, così come la presenza di barchini a bordo. Insomma: è un'emergenza senza precedenti.