con l'arresto in un appartamento a Castelvetrano di Francesco Paolo Cammareri, detto "Pummaroro", latitante dallo scorso 15 luglio quando era evaso dagli arresti domiciliari strappandosi il il braccialetto elettronico, rinvenuto nei pressi della sua abitazione, e facendo perdere le proprie tracce. L'uomo, con numerosi precedenti penali, era stato arrestato circa un anno fa perché ritenuto responsabile, insieme ad altri complici ancora ignoti, della violenta rapina messa a segno nel gennaio del 2019 ai danni dei coniugi Salone, picchiati e narcotizzati nella loro villa di Casa Santa; era stato poi posto ai domiciliari nella sua abitazione nel rione San Giuliano dove lo chiamano "Padrino" per i contatti, da lui millantati, con esponenti di Cosa Nostra. Durante le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Brunella Sardoni e la supervisione del procuratore di Trapani Maurizio Agnello, i Carabinieri hanno messo sotto stretta osservazione i familiari, facendo attenzione soprattutto ai luoghi da loro frequentati e alle abitazioni dalle quali entravano ed uscivano. Ad insospettire gli investigatori, in particolare, sono stati i ripetuti spostamenti della moglie di Cammareri, che con cadenza quasi quotidiana si recava a Castelvetrano, verosimilmente per dare assistenza a marito, cambiando autovettura nella speranza di sfuggire ai controlli. Dopo diversi giorni di pedinamenti, i Carabinieri sono arrivati in una abitazione del centro di Castelvetrano dove ieri è scattato il blitz quando l'uomo è comparso sull'uscio di casa per accompagnare la moglie venendo così allo scoperto. Dopo l'irruzione Cammareri, bloccato, non ha potuto far altro che congratularsi con i Militari dell'Arma. All'interno della casa è stato trovato un borsello con due pistole cariche con matricola abrasa e munizioni. A favorire la sua latitanza sarebbe stata una coppia di Castelvetrano, arrestata per favoreggiamento. Al termine delle formalità di rito, Francesco Paolo Cammareri è stato rinchiuso nel carcere "Pietro Cerulli" di Trapani.