Il giovane era stato nell'isola alla fine di luglio, rientrando ai primi di agosto. A dare la notizia il sindaco Francesca Valenti, che stamattina è stata a sua volta informata dall'Asp di Agrigento. È il secondo caso che si accerta in pochi giorni. Il precedente riguarda quello dei giorni antecedenti il Ferragosto, riguardante una ragazza (anche lei diciottenne) che, invece, era stata in vacanza in Croazia. Una vicenda che, dunque, continua a suscitare forti preoccupazioni, soprattutto perché era immaginabile una ripetizione di nuovi casi positivi al Covid dopo che, in tutta Italia, erano venuti fuori giovani e giovanissimi che hanno contratto il virus tra quelli che erano stati all'estero. Croazia e Malta sono solo due dei paesi considerati "a rischio". Gli altri sono Grecia e Spagna. Tutte nazioni finite all'interno dell'ultimo provvedimento firmato dal presidente della Regione Nello Musumeci, che ha imposto che chiunque provenga da questi luoghi (visitati non solo per vacanza ma anche per lavoro) debba essere sottoposto a controlli accurati. Da giorni a Sciacca si vociferava di possibili nuovi casi. Solo oggi, però, se ne è avuta la certezza. E potrebbe non essere ancora finita qui. Sì, perché di ragazzi che hanno avuto la possibilità di andare all'estero, stando a quanto risulta, ce ne sono stati diversi. Gli stessi soggetti risultati positivi potrebbero essere venuti a contatto con altri coetanei. Non solo: in questi giorni, a meno che non si siano imposti una quarantena fiduciaria come scelta di responsabilità, possono avere contagiato i genitori, i fratelli, i nonni.
Da questa vicenda quella che viene fuori una condizione di sostanziale spregio delle regole e della pericolosità di una emergenza sanitaria che, soprattutto nell'ultimo periodo, sta registrando un preoccupante incremento di casi, raggiungendo i picchi numerici già toccati nei mesi scorsi, quando si era in pieno lockdown, con la differenza che oggi l'età media dei contagiati si è abbassata sempre di più, smentendo in maniera piuttosto definitiva la convinzione che il Covid colpisse soltanto le persone più anziane. Non è certamente di negazionismo ciò di cui si ha bisogno. E si guarda con preoccupazione, malgrado le reiterate rassicurazioni della ministra Azzolina, alla ripresa dell'anno scolastico.