che due notti fa ha investito e ucciso l'eritreo di 20 anni, ospite del centro di accoglienza per migranti di Siculiana, si era allontanato cercando di fuggire. A renderlo noto è stata la Questura di Agrigento, che ha ricostruito i momenti della tragedia, in un incidente che ha coinvolto anche quattro agenti di polizia, tutti finiti in ospedale. Uno di loro, ferito alla gamba, è stato sottoposto ad intervento chirurgico d'urgenza. Gli altri tre poliziotti hanno riportato fortunatamente ferite più lievi, giudicate guaribili al massimo in 15 giorni. Poco prima che l'auto falciasse le persone, i poliziotti (che si erano accorti dell'alta velocità con la quale il realmontese stava procedendo) avevano intimato lo stop. Intimazione non rispettata. Addirittura, subito dopo l'incidente, il conducente dell'auto ha tentato la fuga, ma è stato immediatamente bloccato e condotto all'interno della struttura Villa Sikania da altri agenti del medesimo reparto mobile. Poi, dopo i rilievi effettuati sia dai poliziotti, sia dai carabinieri, che nel frattempo sono intervenuti, è scattato l'arresto con l'accusa di omicidio stradale e fuga del conducente. Il migrante deceduto, di anni 20, di nazionalità eritrea, era sbarcato a Lampedusa nelle settimane scorse. A Villa Sikania avrebbe dovuto completare un periodo di quarantena con sorveglianza sanitaria. Il questore Rosa Maria Iraci ha garantito che la situazione è attualmente seguita con la massima attenzione, e che in tutte le strutture di accoglienza della provincia di Agrigento viene impiegato un consistente numero di operatori di polizia per i servizi di vigilanza. Dichiarazione che fa il paio con quella del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, che ha anche fatto notare come tragedie come quella della morte del migrante investito da un'auto non devono più ripetersi. Questione che sul piano politico ha visto intervenire i deputati del Movimento 5 Stelle all'Ars, che parlano di "strutture di accoglienza totalmente insicure e inadeguate, non all’altezza di un paese civile" e che ritengono che il premier Conte debba valutare se chiedere alla ministra Lamorgese di mettersi da parte. Ritengono, i parlamentari pentastellati (non è superfluo ricordare che il governo nazionale vede il Movimento 5 Stelle azionista di maggioranza) ritengono che il ministero dell'Interno non debba essere gestito da un tecnico, ma evidenziano anche come la gestione del fenomeno da parte dello stesso governo della Regione sia fallimentare, ipocrita e populista. A difendere la ministra è stato il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello, ad opinione del quale le strumentalizzazioni politiche sul tema dei migranti sono sbagliate, da qualunque parte esse provengano, e che Il ministro Lamorgese ha mostrato impegno e competenza. La tragedia di Siculiana ha visto anche l'intervento del sindacato di polizia Silp Cgil, che ricorda come da tempo venga costantemente denunciata l'inadeguatezza del centro di accoglienza Villa Sikania, di cui viene chiesta la chiusura. "Il centro Sikania- afferma Vito Alagna, segretario del Silp Sicilia- è una struttura alberghiera il cui accesso si affaccia direttamente sulla Ss 115 e non adeguato per essere destinato all'attuale uso, ovvero un centro hub che oggi, in piena era Covid, pur mantenendo le sue funzioni di raccolta per il transito verso le ricollocazioni, è anche un centro di isolamento e osservazione sanitaria". Alagna sottolinea che "nel centro, come in tutti gli altri analoghi sparsi per la Sicilia, le donne e gli uomini delle forze dell'ordine sono costretti a operare in condizioni di estrema precarietà senza regole di ingaggio certe e senza alcuna tutela dal punto di viste di sicurezza dei luoghi di lavoro". Il Silp sollecita dunque "un'assunzione di responsabilità". "Noi - sostiene il sindacato di polizia- auspichiamo vivamente che i vertici del Dipartimento della Pubblica Sicurezza pongano in essere tutti gli sforzi opportuni per gestire tutte le fasi successive alla prima accoglienza di queste persone che devono essere messe nelle condizioni di poter vivere dignitosamente e nel rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo anche in tempi di pandemia. Chiediamo che si rivedano nell'immediato le regole sull'immigrazione regolare ovvero sui flussi immigratori irragionevolmente chiusi e la gestione dell'ingresso irregolare in Italia e quindi in Europa, chiediamo nuove regole nell'immediato che siano però propedeutiche ad una riforma vera, profonda ed Europea".