Ottantaquattro quelli registrati nelle ultime 24 ore. È salito a 104 il numero di persone ricoverate, 13 quelle tuttora in terapia intensiva. Numeri che in buona sostanza confermano come la situazione, tutto sommato, continui ad essere ancora sotto controllo per la sanità siciliana. Nel complesso salgono a 1.454 gli attuali positivi attivi nell'isola, 1.337 dei quali in regime di isolamento domiciliare. Sono stati eseguiti il doppio dei tamponi di lunedì, che portano il totale a oltre 380.000. Resta fermo a 289 il totale delle vittime dell'epidemia in Sicilia. In provincia di Agrigento non ci sono stati nuovi casi, mentre a Sciacca ad essere guarito è stato il diciottenne proveniente da Malta, e non la ragazza che era stata in vacanza in Croazia come, evidentemente per errore, era stato comunicato ieri. Un errore che la dice lunga sulla fase concitata che stiamo attraversando, anche se quello che per l'opinione pubblica può apparire solo un dettaglio, per il diretto interessato, i suoi familiari e tutte le persone venute a contatto con lui non lo è certamente. Sono tre adesso i casi tuttora positivi a Sciacca: oltre alla diciottenne tornata dalla Croazia, c'è un settantenne che ha scoperto di essere positivo al tampone (di prassi) che gli è stato praticato in ospedale prima di dovere essere sottoposto ad un intervento chirurgico programmato e poi c'è il soggetto dodicenne, componente di un'associazione sportiva dilettantistica, risultato positivo di ritorno da una trasferta. Era, questo, l'unico caso di cui non si conosceva ancora il contesto nel quale era avvenuto il contagio. E adesso sarebbero almeno una cinquantina al momento le persone in isolamento domiciliare a Sciacca per essere venute a contatto con persone poi risultate contagiate. Un numero che, per la piega che ha preso la pandemia soprattutto nel periodo estivo (e grazie al cielo il virus dalle nostre parti continua a non essere particolarmente aggressivo) probabilmente appare sottodimensionato. Gli occhi di tutti sono puntati sull'inizio del nuovo anno scolastico, cosa che come si è visto dall'inchiesta che il nostro telegiornale ha svolto, vede i dirigenti scolastici da un lato organizzati con tutte le misure precauzionali che la situazione richiede, dall'altro piuttosto timorosi. E continuano ad essere circoscritti a tre i casi a Ribera. Stiamo parlando della famiglia romena, che ha scoperto la propria positività dopo il ritorno dal paese d'origine, anche se la coniuge, che ha accusato dei sintomi, si trova ricoverata in malattie infettive, mentre per il bambino il sindaco Pace si è appellato ai suoi concittadini a mettere a disposizione giocattoli per fargli affrontare la quarantena in modo più facile.