È il bilancio (a questo punto piuttosto serio) venuto fuori nelle ultime 24 ore nell'ambito di un'ondata della pandemia da Covid-19 che sta subendo una vera e propria accelerazione. Contagi su contagi che si moltiplicano nell'ambito da una parte di un rilassamento generale rispetto alle misure di contenimento, dall'altra da alcune situazioni che un tempo si sarebbero vissute in maniera completamente diversa. È il caso di un matrimonio. L'Asp di Agrigento ha scoperto che una neosposa è risultata positiva al Coronavirus. Ne è conseguita la chiusura di una parruccheria di Sciacca, quella presso la quale a fine agosto la donna era stata preparata per il giorno delle nozze. Misura precauzionale, s'intende. Conseguenza che però potrebbe riguardare anche la chiesa, il personale della sala trattenimenti dove si è svolto il banchetto, i responsabili del servizio fotografico e così via. In un contesto di tal genere, inevitabilmente le voci e le ricostruzioni più o meno fantasiose si rincorrono. E così i parrucchieri costretti alla chiusura momentanea hanno fatto sapere su Facebook di stare bene e di non avere alcun sintomo e di aspettare di essere sottoposti a tamponi anche loro. Altri professionisti (tra cui alcuni fotografi) hanno pubblicato altri post per smentire di avere lavorato al matrimonio finito sotto la lente d'ingrandimento. Lo stesso sindaco di Cattolica Eraclea Santo Borsellino, prima che ieri venissero fuori i quattro casi del suo comune, era intervenuto sempre sui social per far sapere che c'era stata ansia per un caso sospetto di una persona invitata al matrimonio il cui tampone però era risultato negativo.
A Sciacca intanto è guarita anche la diciottenne che era stata in vacanza in Croazia, il primo nuovo caso di cui si era appreso prima di Ferragosto. Risultava tra i guariti anche ieri. Purtroppo le notizie che si accavallano di ora in ora, di minuto in minuto, rischiano di generare anche degli errori, tutti vorrebbero essere infallibili, ma purtroppo non è possibile. Resta contagiato il settantenne, che si è scoperto essere positivo al tampone che gli era stato praticato prima del ricovero per un intervento chirurgico programmato, e la moglie, una sessantenne, caso questo venuto fuori ieri insieme ad un altro contagiato di 52 anni. Sarebbe ancora positiva al Covid la dodicenne. A Menfi positiva una famiglia tornata dalla Romania, a Cattolica un altro nucleo familiare che prima del tampone non aveva osservato alcuna quarantena. Insomma: la situazione rischia ormai di finire fuori controllo. L'unica cosa sensata da fare è quella di non dimenticarsi che c'è un virus in giro, e che se non vogliamo un altro lockdown è il caso di adottare le misure minime precauzionali per cercare quanto meno di rendere la vita difficile al Covid. Situazione da cui non si è ancora usciti, e aumentano le ansie sia per l'economia (le attività costrette a chiudere avranno una perdita) sia per l'emergenza sanitaria. E preoccupa la notizia che nella sola Sciacca ci sono al momento più di cento persone in autoisolamento. Ma i contatti con positivi, e i possibili contatti dei contatti, inducono a pensare che questo numero sia sottodimensionato. Non è allarmismo, ma al punto in cui siamo forse è meglio smetterla col negazionismo, perché non solo non serve a niente ma anzi rischia di generare conseguenze devastanti.