Si tratta di soggetti di età media di circa 30 anni. Non si conosce il contesto nel quale sono stati infettati. Si sa tuttavia che, stavolta, il famigerato matrimonio del 31 agosto scorso non c'entra. Anche in questo caso si tratterebbe di asintomatici, ma resta da capire lo scenario nel quale si è reso necessario sottoporre queste persone a tampone rino faringeo, quello che ha poi confermato la presenza del virus all'interno del loro organismo. Numeri che a questo punto innalzano la soglia di preoccupazione, tanto più che le notizie (poi confermate) su possibili nuovi contagi erano attese, e pare proprio che altre novità potrebbero giungere anche nelle prossime ore o nei prossimi giorni. Si apprende, intanto che almeno due persone di Sciacca sono state ricoverate nel reparto di Malattie infettive dell'ospedale di Caltanissetta. Evidentemente la loro sintomatologia ha subito un peggioramento. La necessaria ospedalizzazione sul nostro territorio fa riferimento al "Sant'Elia". Se (speriamo di no) i posti letto di quel nosocomio dovessero riempirsi, si utilizzerebbe il Fratelli Parlapiano di Ribera che, com'è noto, è stato individuato dall'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza come centro Covid. A Caltanissetta nel giro di pochi giorni il numero di pazienti assistiti è aumentato vertiginosamente. Si attende naturalmente di sapere anche se tra coloro i quali sono ancora nell'elenco dei contagiati di Sciacca ci siano o meno guariti. I titolari del primo salone di parruccheria di Sciacca che avevano chiuso dopo avere scoperto di avere trattato la sposa poi risultata positiva hanno fatto sapere su Facebook che il tampone a cui sono stati sottoposti ha dato esito negativo e che, di conseguenza, da domani riapriranno i battenti. Ci sono altri esercizi commerciali tuttora chiusi. La situazione è delicata. Ieri si è appreso che a Cattolica Eraclea si era registrato un ulteriore caso, che ha fatto salire il numero di contagiati a 7 (tutte persone in quarantena obbligatoria). Il numero di auto isolamenti (nella sola Cattolica sono almeno 83) ovunque sia particolarmente alto. Anche perché i contagi possono avvenire in condizioni le più disparate, dove ormai rischia di essere improbabile essere certamente a conoscenza di avere a che fare con persone positive al Coronavirus. E allora la cosa migliore da fare è quella di usare tutte le precauzioni possibili, a partire dalla mascherina, anche se soprattutto tra i più giovani gli assembramenti (festaioli o meno) sono sempre più all'ordine del giorno, e dove anche i matrimoni e altri tipi di cerimonia si sono regolarmente tenuti nei giorni scorsi e altri sono tuttora in programma. L'idea che deve passare è che bisogna convivere con il virus e, dunque, pur facendo quello che bisogna fare, cercare di osservare strettamente le regole. In caso contrario il rischio di ammalarsi è dietro l'angolo. Mascherina, igiene delle mani e mantenimento delle distanze possono dare un contributo fondamentale a fronteggiare ogni evenienza. Ma purtroppo c'è chi continua a scherzare col fuoco. O, per meglio dire, col focolaio.