Notizia da lei appresa dall'Asp. Che, peraltro, non più tardi di stamattina, aveva fatto sapere di ulteriori tre casi, tutti concentrati a Sciacca. In tutto fanno 5: quattro di età media di 30 anni e un altro soggetto un po' più anziano, di 60 anni. Adesso ci sono 17 contagiati in totale. "La situazione è veramente delicata", aggiunge il sindaco di Sciacca. Tanto più che ormai l'Asp non è più in grado nemmeno di riferire le dinamiche dei contagi, ovverosia i contesti all'interno dei quali questi si sono moltiplicati. Insomma: la situazione appare essere ormai fuori controllo. Per i casi odierni, stavolta, il matrimonio dello scorso 31 agosto non c'entra più. Anzi, rischia di essere ormai un riferimento anacronistico. È evidente, infatti, che i primi contagi avvenuti in quella circostanza nel frattempo abbiano interessato i successivi contatti privati di ciascun invitato a quelle nozze. "Non conosco le dinamiche dei contagi, e in ogni caso la riservatezza sull'identità dei nuovi malati è corretta, altrimenti diventa una caccia alle streghe", ha detto il sindaco. Ma la giustificata curiosità che pervade la comunità viene (sebbene appena in parte) soddisfatta dai post su Facebook pubblicati dai gestori di alcuni locali che annunciano di dovere chiudere a scopo precauzionale per tamponi e sanificazioni dopo avere appreso dall'autorità sanitaria che lavoratori o clienti sono risultati positivi ai tamponi. Nei giorni scorsi lo hanno fatto un calzolaio e due parrucchieri (a proposito: il primo che lo aveva fatto, risultato negativo al tampone, oggi ha riaperto i battenti). Oggi hanno annunciato la chiusura un pub del centro e una nota pizzeria. Anche se i titolari di quest'ultima hanno precisato di averlo fatto malgrado non abbiano ancora ricevuto alcuna comunicazione da parte dell'Asp. E sono due, tra gli attuali casi positivi, i ricoverati in terapia intensiva a Caltanissetta. Evidentemente la loro sintomatologia ha subito un peggioramento. La necessaria ospedalizzazione sul nostro territorio fa riferimento al "Sant'Elia". Se (speriamo di no) i posti letto di quel nosocomio dovessero riempirsi, si utilizzerebbe il Fratelli Parlapiano di Ribera che, com'è noto, è stato individuato dall'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza come centro Covid. A Caltanissetta nel giro di pochi giorni il numero di pazienti assistiti è aumentato vertiginosamente. Si attende naturalmente di sapere anche se tra coloro i quali sono ancora nell'elenco dei contagiati di Sciacca ci siano o meno guariti. Ieri si è appreso che a Cattolica Eraclea si era registrato un ulteriore caso, che ha fatto salire il numero di contagiati a 7 (tutte persone in quarantena obbligatoria). Il numero di auto isolamenti (nella sola Cattolica sono almeno 83) ovunque è particolarmente alto. Anche perché i contagi possono avvenire in condizioni le più disparate possibili, dove ormai è improbabile essere certamente a conoscenza di avere a che fare con persone positive al Coronavirus. E allora la cosa migliore da fare è quella di usare tutte le precauzioni possibili, a partire dalla mascherina, anche se soprattutto tra i più giovani gli assembramenti (festaioli o meno) sono sempre più all'ordine del giorno, e dove anche i matrimoni e altri tipi di cerimonia si sono regolarmente tenuti nei giorni scorsi e altri sono tuttora in programma. "È necessario - ha detto Francesca Valenti - disincentivare riunioni e feste private perché i focolai più facili si innescano purtroppo lì". Insomma: l'idea che deve passare è che bisogna convivere con il virus e, dunque, pur facendo quello che bisogna fare, cercare di osservare strettamente le regole. In caso contrario il rischio di ammalarsi è dietro l'angolo. Mascherina, igiene delle mani e mantenimento delle distanze possono dare un contributo fondamentale a fronteggiare ogni evenienza. Ma purtroppo c'è chi continua a scherzare col focolaio.