l'ex imprenditore di Bivona Ignazio Cutrò, testimone di giustizia che con le sue rivelazioni ha fatto condannare i mafiosi che lo minacciavano. Cutrò, che da qualche anno non ha più la protezione della scorta, accusa lo Stato di sordità rispetto ai rischi che continua a correre, da lui denunciati pubblicamente. “Sono stato pedinato da ignoti, ho denunciato i fatti ma non vedo alcun provvedimento”. Ha denunciato i mafiosi del suo paese, da anni combatte per affermare il principio che esiste anche una Sicilia non omertosa che, al contrario, si ribella ai soprusi, ma purtroppo sente lo Stato lontano dalla sua causa. L'ex imprenditore bivonese Ignazio Cutrò per anni ha vissuto sotto scorta. Da qualche anno non più. Eppure ritiene che la sua vita sia in pericolo. Nell'ambito dell'inchiesta antimafia “Montagna”, alcune intercettazioni hanno rivelato che il presunto boss di San Biagio Platani Giuseppe Nugara parlava proprio di Cutrò, con una inquietante affermazione, rimandando a presunti poco chiari scenari nel momento in cui lo Stato gli avesse tolto la scorta. Oggi Cutrò chiede che le istituzioni certifichino nero su bianco che lui non rischia più la vita, che non si ritiene più opportuno scortarlo. In mancanza è pronto ad una nuova iniziativa eclatante.