preoccupa e angoscia le famiglie degli alunni che frequentano le scuole locali, che parlano di "numeri allarmanti". Alcuni genitori hanno così sottoscritto un appello al presidente della Regione Nello Musumeci, al prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa e ai vertici dell’Asp di Agrigento, affinché venga valutata al più presto la situazione sanitaria emergenziale che si è profilata nella comunità in modo da mettere in atto tutte quelle misure che possano evitare l’aumento dei contagi "prima che sia troppo tardi".
"Chiediamo - osservano i genitori - che la salute dei nostri figli venga prima di qualsiasi tipo di ordinanza e di qualsiasi tipo di logica burocratica e che la scuola venga chiusa almeno fino alla metà di ottobre, in modo che nel frattempo si conoscano gli sviluppi epidemiologici". Il sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino viene esortato a mettersi in prima linea per pretendere dalle autorità superiori la chiusura immediata di tutti gli istituti scolastici, aldilà di ogni impedimento burocratico. È necessario chiudere le scuole – aggiungono le famiglie degli alunni - perché, vivendo in una piccola comunità, anche la mappatura dei contatti risulta complessa poiché coinvolge tanti soggetti e di conseguenza tutti siamo a rischio". Famiglie intenzionate a non mandare a scuola i loro figli, rivendicando il dovere morale di tutelare la loro salute. Famiglie che invocano dunque l'utilizzo della didattica a distanza.
"Se - concludono le famiglie - all’inizio il focolaio era circoscritto in ambito familiare, adesso si sta allargando a macchia d’olio. Nessuno vuole mettere in atto una caccia alle streghe e siamo vicini alle persone contagiate e alle loro famiglie – raccontano – ma dobbiamo essere razionali e capire che la chiusura delle scuole deve avvenire in maniera repentina".