È stata complicatissima la giornata di ieri, che tra i quattro casi della mattina e gli ulteriori due appresi nel tardo pomeriggio, ha registrato ben 6 nuovi contagiati. Ed è oggettivamente complicato potere continuare a credere che abbia un valore reale il numero tuttora ufficiale di 44 positivi, sia perché continua a tardare l'esito dei tamponi di verifica ai contagiati della prima ora (e dunque potrebbero esserci diversi guariti che aspettano ancora di conoscere le loro condizioni) sia perché non è da escludersi che il contagio nel frattempo abbia in qualche maniera continuato a riprodursi, come conseguenza peraltro amaramente naturale dell'oggettivo allentamento della tensione che si è verificato sia in estate, sia nelle scorse settimane. E allora il problema non è solo che inspiegabilmente continuano a mancare le notizie sui guariti (aspetto questo su cui, soprattutto sui social, i commenti si sprecano), ma anche che appare evidente come i casi veri rischino di essere quasi certamente di più. Tanto più che sono troppe le incognite attorno alla reale portata del contagio.
Ci si domanda poi perché tutti questi casi a Sciacca e non, con la stessa intensità, anche negli altri comuni, a partire da quelli di popolazione simile a quella saccense. Domande legittime, s'intende, anche se è inutile far volare troppo la fantasia alla ricerca di spiegazioni e di complotti, anche perché alla fine gli scenari misteriosi, oltre a essere il più delle volte lontani dalla realtà, rischiano di non servire granché.
Un dato però è significativo: dal punto di vista anagrafico infatti c'è da dire che tutti i nuovi casi della seconda ondata a Sciacca sono piuttosto assortiti: ci sono i giovanissimi, i giovani, gli adulti e gli anziani, quasi una rivelazione di come la situazione sia sfuggita al controllo, di come si sia persa cognizione di ogni prudenza. E anche nei posti di lavoro l'allerta è tornata alta. Perfino al comune, dove ci sono un paio dipendenti in auto isolamento domiciliare per essere venuti a contatto con persone positive. Potrebbero essere negativi, ma non è il caso di rischiare. Tanto più che lo smart working, che in alcuni settori dallo scorso marzo non è mai rientrato, è nuovamente al centro delle possibilità di garantire la salute dei lavoratori. Non c'è ancora un grande rigore in merito all'obbligo di tenere le mascherine anche all'aperto, siamo in emergenza, e se la Sicilia è tra le regioni che più di altre sta subendo un numero sempre più alto di nuovi contagi, è evidente che il ritorno alla normalità stia ancora oggi andando piuttosto a rilento. Va dato merito a tutti gli staff di quei negozi che invitano i clienti a entrare con la mascherina e a igienizzare le mani. Purtroppo non tutti lo fanno, e le ordinanze diramate forse devono essere accompagnate da qualche sanzione. Anche perché le stesse misure precauzionali da sole rischiano di non bastare, ma se non le osserviamo per niente allora vuol dire che siamo incoscienti. Anche perché ai negazionisti che ci invitano a spegnere la televisione o a non leggere i giornali va risposto che non sono uno scherzo i numeri dei morti da Covid, così come non sono uno scherzo le esperienze bruttissime vissute da chi ha combattuto e vinto da un letto di ospedale o di terapia intensiva. E intanto dopo i due casi positivi tra i parlamentari del Movimento 5 Stelle, il senatore Rino Marinello ha fatto sapere che il tampone a cui è stato sottoposto ha dato esito negativo.