in Terapia intensiva. Un fatto che ieri sera, durante la seduta del Consiglio comunale, è stato al centro di una discussione che ha visto emergere, in maniera chiara, come all'interno dell'amministrazione ci siano almeno due posizioni distinte: da una parte quella "rassicurante" manifestata dall'assessore Nino Venezia e dal consigliere Enzo Bonomo (entrambi dipendenti dell'Asp di Agrigento), dall'altra quella un po' più preoccupata di Elvira Frigerio e, soprattutto, della stessa Francesca Valenti. La quale ha evidenziato come l'ospedale di Sciacca sia tutt'altro che adeguato in termini di personale ma anche dal punto di vista della disponibilità di strumentistica. Scenario nel quale si inserisce la questione che per avere un analizzatore di tamponi, si è costretti a fare ricorso alla donazione di un'associazione di solidarietà. "L'ospedale di Sciacca è sicuro, gli utenti possono stare tranquilli", hanno fatto notare i due operatori sanitari. Aldilà della realtà dei fatti, si sa che gli utenti tranquilli non sono, e il rischio (che è quello che continua a paventare lo stesso Comitato civico per la Sanità) è che in piena emergenza Coronavirus rischia di venire accantonata la cura delle altre malattie. Situazione generale nella quale si inserisce l'attesa trasformazione dell'ospedale di Ribera in "Covid Hospital", cosa non ancora avvenuta malgrado la rete covid firmata da Ruggero Razza risalga ormai a diversi mesi fa. "Forse si è perso tempo perché c'era la campagna elettorale per le comunali", ha malignato Alberto Sabella. Calogero Bono ha chiesto che della questione vengano interessati i deputati del territorio. Le ultime notizie disponibili riferiscono ancora che Ribera sarà pronto entro ottobre. Lo ha detto anche il parlamentare regionale Michele Catanzaro. Ma durante il consiglio comunale di ieri sera è stato deciso che la questione delle Terme di Sciacca tornerà ad essere affrontata nell'ambito di una seduta consiliare straordinaria e aperta alle associazioni e ai comitati che si sono costituiti nel corso del tempo, affinché oltre all'attesa di un nuovo bando la città faccia sentire nuovamente la propria voce nei confronti del proprietario del patrimonio immobiliare, ovverosia la Regione. Ma ieri al centro dell'attenzione c'è stato il dibattito politico, quello fissato da mesi per discutere delle ultime nomine assessoriali, in ordine di tempo Roberto Lo Cicero, Michele Bacchi e Nino Venezia. Un dibattito che oltre alla contrapposizione tra maggioranza e opposizione, si è caratterizzato per la sua sostanziale stanchezza. Sullo sfondo da un lato il senso di responsabilità invocato dalla coalizione che amministra, dall'altro la valutazione critica sul fatto che da quando è stata eletta Francesca Valenti ha sostituito gli assessori ben 16 volte. Discussione talmente stanca (e con tanti assenti, sia in presenza, sia online) al punto tale che ad un certo punto la seduta è venuta meno perché non veniva più garantito il numero legale. Il consiglio tornerà a riunirsi domani sera. E ripartirà proprio dal dibattito politico.