(lo stesso che ha interessato anche il comune palermitano di Mezzojuso e, nelle scorse ore, quello catanese di Randazzo), è stata di Nello Musumeci. I tre varchi di accesso e di uscita del borgo agrigentino sono presidiati ventiquattro ore al giorno dalle pattuglie delle forze dell'ordine. Strade vuote, clima quasi spettrale tra vie, vicoli e cortili. La zona rossa corrisponde ad lockdown rigidissimo, che va ben aldilà dei contenuti dell'ultimo DPCM, quello firmato ieri sera dal premier Conte. Blocco locale, a Sambuca, adottato a seguito delle conseguenze del focolaio scoppiato all'interno della casa di riposo “Collegio di Maria”.
Zona rossa che a Sambuca rimarrà in vigore almeno fino al 7 novembre e che, dunque, non verrà revocata prima di tre settimane. Nel corso delle quali sarà vietata la circolazione (a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico o privato) all'interno del territorio comunale, fatta eccezione per quelle che vengono definite “indifferibili esigenze lavorative o situazioni di necessità e motivi di salute”, ma anche per l'acquisto o il consumo di generi alimentari e l'acquisto di beni di prima necessità, e in ogni caso si potrà uscire di casa per le predette ragioni per una sola volta al giorno.
A Sambuca di Sicilia e Mezzojuso la principale modalità di lavoro sarà lo smart-working, con la promozione (da parte dei datori di lavoro pubblici e privati), della fruizione di ferie e congedi per i propri dipendenti. Stop anche alle lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado, e poi tutto chiuso, niente banchetti né feste private, stop anche a scuole di ballo e sale giochi e alle cerimonie civili e religiose ad eccezione dei funerali ma con non più di 15 persone. Rimasti a casa gli studenti pendolari, che dunque faranno lezione col sistema della didattica a distanza, così come era stato chiesto nei giorni scorsi ai dirigenti scolastici di licei e istituti di Sciacca, quelli frequentati dagli adolescenti sambucesi.
Ma non è tutto: negli esercizi commerciali sarà consentito l'accesso a una sola persona per volta e sempre con l'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Sono, comunque, consentiti l'asporto e la vendita al domicilio sempre all'interno del territorio comunale. Nei due paesi è consentito il transito, dai rispettivi territori comunali, per l'ingresso e l'uscita di prodotti alimentari, sanitari e di beni e/o servizi essenziali. Inoltre, è consentita la circolazione dei residenti o domiciliati (anche di fatto) nei comuni interessati, esclusivamente per garantire le attività necessarie per la cura e l'allevamento degli animali, nonché per le attività imprenditoriali non differibili in quanto connesse al ciclo biologico di piante, purché condotti a titolo individuale.