tutte persone asintomatiche o con sintomi lievi che, per il momento, sono in isolamento domiciliare. Si estende, dunque, il focolaio sorto all'interno della casa di riposo “Collegio di Maria”, e a tutta stamattina i positivi nel comune sambucese sono 68 (numero riferito dal sindaco), gran parte dei quali concentrati all'interno della residenza sanitaria assistita, dove nel frattempo continuano a soggiornare i 14 assistenti, tutti componenti dello staff, tutti affetti da Covid. Gli ospiti della casa di riposo “Collegio di Maria”, invece, sono stati trasferiti negli ospedali. Decisione assunta dopo l'appello preoccupato dello stesso Leo Ciaccio ad evacuare urgentemente la struttura. Vicenda, quella del trasferimento degli anziani ospiti della casa di riposo in ospedale, che ha reso piuttosto movimentate le ultime 24 ore, dopo che il sindaco di Agrigento Firetto si è lamentato per l'occupazione di diversi posti letto (anche di Terapia intensiva) del “San Giovanni di Dio” da parte di alcuni degli anziani della Rsa di Sambuca. Ne è venuta fuori una sua telefonata di rimostranze all'assessore regionale Ruggero Razza, a cui è seguita la marcia indietro delle ambulanze, che dunque hanno preso la direzione del “Giovanni Paolo II” di Sciacca. Dove, adesso, sono 7 (6 anziani e un operatore sanitario della casa di riposo sambucese) i ricoverati, tra Terapia intensiva e reparto Covid. Nessuno di loro è in gravi condizioni, neanche i casi clinicamente più complicati hanno avuto bisogno di essere intubati. In tutto questo si inserisce la questione che riguarda il reparto Covid dell'ospedale di Sciacca (situato nei locali dove sorge il reparto di Medicina), che al momento non sarebbe organizzato. Condizione che preoccupa fortemente gli operatori sanitari dell'ospedale, visto che non sarebbero nemmeno disponibili gli stessi dispositivi di protezione individuale. Nella polemica di ieri ad Agrigento il commissario dell'Asp Mario Zappia ha parlato di “allarmismi non giustificabili”, accusando il sindaco (candidato a succedere a se stesso) di avere strumentalizzato la questione, e di averlo fatto addirittura ad urne aperte e, dunque, con chiare finalità elettorali. Ma di pazienti trattati come pacchi postali trasferiti da un ospedale all'altro ha parlato il vicepresidente della commissione Salute dell'ARS Carmelo Pullara, che si è detto sbigottito e incredulo, che ha invocato scelte che obbediscano ai protocolli, considerato peraltro che a Sciacca c'erano persone tuttora in attesa di tampone. “La pezza – ha concluso Pullara – è stata peggiore del buco”, cosa per la quale il parlamentare regionale ha accusato apertamente il governo della Regione.