e proposto dal Comitato Civico Patrimonio Termale, dall’associazione Sciacca Terme Rinasce e dall’associazione Ora Basta. Sarà adesso trasmesso al Presidente della Regione Nello Musumeci, unitamente alla richiesta di un confronto nel corso del quale fare chiarezza su tutta una serie di quesiti che riguardano l’attuale gestione e manutenzione delle strutture, ma soprattutto il piano del governo per la valorizzazione del patrimonio termale, attraverso l’affidamento a privati.
“La delibera consiliare di ieri sera – ha dichiarato il coordinatore del Comitato Civico Patrimonio Termale, Franco Zammuto – può rappresentare una tappa fondamentale in quel percorso di risveglio e di rinnovata coscienza della comunità cittadina nei riguardi del nostro patrimonio termale. La nostra strategia di coinvolgere attivamente tutte le forze politiche ed istituzionali, aggiunge Zammuto, ha portato al risultato auspicato, ossia una risposta finalmente significativa e coesa di tutti i consiglieri comunali.
Sulle Terme di Sciacca, dunque, nessuna divisione. Tutto il contrario di quel che sta succedendo in relazione alla vicenda acqua. Anche ieri sera nulla di fatto per l’approvazione dello statuto della Società Speciale Consortile. E, addirittura, alla fine della seduta è stata approvata una sospensiva che rinvia tutto alla presentazione del piano d’ambito e del piano economico finanziario di competenza dell’Ati. Sospensiva che è stata avanzata dal centrodestra, ma anche da Italia Viva e contestata ancora una volta dal sindaco Francesca Valenti che da mesi ormai sostiene che il consiglio comunale è chiamato al momento a dare seguito a quanto era già stato deciso, ossia la gestione del servizio idrico da parte della società speciale consortile, approvandone lo statuto. Piano d’ambito e piano economico finanziario sono passaggi successivi, dei quali il consiglio sarà a suo tempo informato, ha dichiarato il sindaco e presidente dell’Ati. Argomentazioni che non hanno scalfito la posizione del centrodestra saccense che, pur ribadendo anche ieri sera di essere a favore della gestione pubblica dell’acqua, ritiene che sia necessario avere già ora contezza dei costi per l’utenza e degli onori per il comune di Sciacca. La sospensiva è passata con 11 voti favorevoli, quelli dei consiglieri di centrodestra, dell’indipendente Deliberto, di Italia Viva e anche di Paolo Mandracchia, mentre si è astenuto Fabio Termine. 7 i voti contrari, quelli dei 5 consiglieri di maggioranza che erano collegati in videoconferenza e i due dei consiglieri 5 Stelle Curreri e Bilello.
Di fatto, dunque, il Consiglio Comunale di Sciacca non decide, ma rinvia ulteriormente con la probabile conseguenza che, alla fine, ad approvare lo statuto della Società Speciale Consortile sarà il commissario già da tempo incaricato. Sul piano politico è un’altro esempio dei numeri che contano e di una coalizione quella del sindaco Valenti che da tempo non è più in grado di avere la maggioranza in aula.
Il Consiglio Comunale di Sciacca dovrà essere riconvocato. Tra i punti rilevanti ancora da esitare c’è il Conto Consuntivo 2019 (quando siamo ormai quasi alla fine del 2020) anche questo oggetto di commissariamento da parte della Regione.