scaturito dalla maxi operazione “Montagna”. 45 gli imputati nel processo d'Appello, mentre in primo grado si erano avute 35 condanne e 19 assoluzioni. Al Tribunale di Palermo si è già chiesta, sin dalla prossima udienza, l’audizione del pentito Giuseppe Quaranta, divenuto collaboratore di giustizia una settimana dopo il suo arresto proprio nell’ambito dell’operazione “Montagna”. Sono due le operazioni che, stando alle volontà dei PM, si intrecciano: quella “Montagna” e quella “Passpartout” che avrebbe scompaginato la famiglia mafiosa di Sciacca. Nel processo d'Appello “Montagna”, l’accusa ha già chiesto la produzione dell’ordinanza con le relative intercettazione dell’inchiesta “Passepartout”, che proprio pochi giorni fa ha visto il rinvio a giudizio – tra gli altri – del presunto boss Accursio Dimino, della parlamentare di Italia Viva, Giusi Occhionero, e del suo collaboratore Antonello Nicosia. L’inchiesta “Passepartout” si incrocerebbe con quella “Montagna” in alcuni passaggi importanti che riguarderebbero la figura di Domenico Maniscalco, comunque già assolto in primo grado nel processo “Montagna”. Lunghissimo l'elenco degli imputati in questo processo d'Appello.
Tra questi i presunti vertici apicali e figure di rilievo: Salvatore Di Gangi, Daniele, Francesco e Raffaele Fragapane, Domenico Maniscalco, Giuseppe Nugara, Calogero e Giuseppe Quaranta, Calogero Sedita, Giuseppe, Massimo e Vincenzo Spoto, Stefano Valenti e Giuseppe Vella. In primo grado la pena più alta è stata inflitta proprio al rampollo di Santa Elisabetta Francesco Fragapne, 20 anni in virtù del rito abbreviato. Insieme a lui sono state condannate altre 34 persone che – in linea di massima – hanno confermato l’impianto accusatorio. Pesanti condanne nei confronti di Giuseppe Nugara (19 anni e 4 mesi), considerato il boss di San Biagio Platani e da mesi ormai in regime di 41 bis; 19 anni e 8 mesi a Giuseppe Luciano Spoto, di Bivona, alla guida per un periodo dell’intero mandamento mafioso provinciale; 17 anni allo storico boss di Sciacca Salvatore Di Gangi; 14 anni a Nino Vizzì, meccanico di Raffadali considerato a capo della locale famiglia, 10 anni e 8 mesi per Raffaele Fragapane, cugino di Francesco, che lo avrebbe sostituito per un periodo alla guida della famiglia di S.Elisabetta mentre 6 anni sono stati inflitti all’altro cugino, Daniele. Diciannove, invece, le assoluzioni, molte delle quali ritenute “eccellenti”, come quella di Pasquale Fanara, di Angelo Giambrone e di Domenico Maniscalco. Prossima udienza il 4 novembre.