quando tre fratelli anziani ( due uomini ed una donna) furono malmenati mentre lavoravano il proprio orto di casa. Rapina che aveva fruttato 50.000 euro in contanti più alcune monete antiche e monili preziosi.
All’alba di oggi sono stati tratti in arresto i responsabili, quattro pregiudicati di Palma di Montechiaro (due trentottenni, un quarantanovenne ed quarantasettenne ).
Le indagini sono state seguite dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Agrigento e dal Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Canicattì, che oggi hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i malviventi, emessa su richiesta della Procura della Repubblica di Agrigento, dal GIP presso il Tribunale.
Già la mattina del 18 maggio i Carabinieri, accorsi presso l’abitazione delle vittime, avevano raccolto, durante il sopralluogo, le prime tracce lasciate da tre malfattori, intuendo che fosse presente anche un 4° uomo – pronto ad aspettarli in auto lungo la strada. Le indagini sono arrivate ad una svolta quando i Carabinieri di Racalmuto hanno appreso dai vicini che in quei giorni si aggirava in zona un’auto sospetta ( di cui qualcuno aveva persino annotato il numero di targa) con quattro soggetti a bordo che non erano del posto. I militari di Canicattì hanno accertato rapidamente come a bordo dell’auto segnalata fossero solite viaggiare 2 coppie di fratelli (imparentate tra loro), composte da pericolosi pregiudicati palmesi con precedenti penali per delitti contro la persona ed il patrimonio. Tra l’altro, i militari hanno anche notato che uno di loro, su Facebook, avesse aggiunto alla propria foto profilo la scritta IL BOSS. Supposizioni confermate dalle tracce lasciate sui telefoni cellulari; dalle immagini delle telecamere poste lungo la strada Palma di Montechiaro - Racalmuto nelle prime ore del 18 maggio e dalle conversazioni successive in cui gli indagati si vantavano di possedere ingenti somme di denaro. Prove che hanno convinto il Giudice per le Indagini Preliminari ad emettere il provvedimento restrittivo in carcere. I militari, inoltre, nel corso delle perquisizioni domiciliari effettuate stamattina durante gli arresti, hanno ritrovato parte della refurtiva.
Ma le indagini a carico del gruppo criminale non sono concluse: 15 giorni fa i Carabinieri della Stazione di Comitini, durante i turni di servizio di controllo del territorio, avevano fermato proprio questi 4 indagati mentre, a bordo della solita auto, si aggiravano nelle stesse contrade dei mesi scorsi. Il coordinamento con la Compagnia di Canicattì ha consentito di richiedere alla Questura di Agrigento l’emissione a loro carico del foglio di via obbligatorio, nella considerazione che i quattro soggetti, probabilmente, stessero studiando un altro colpo in trasferta, sventato sul nascere questa mattina dai Carabinieri.