uno scenario oggi troppo lontano dalla realtà, quello in base al quale sarà appena sufficiente premere un bottone per distribuire l'acqua". Questa l'opinione di Alfonso Buscemi, segretario provinciale della CGIL, che insieme ai colleghi Gallo della CISL e Acquisto della UIL sta rappresentando i lavoratori impegnati nella vertenza che li vede preoccupati per il loro futuro. Un piano d'ambito che prevede poco piu' di 200 dipendenti per l'ente gestore, mentre gli stessi commissari prefettizi hanno fatto notare che il fabbisogno attuale sarebbe di almeno 360 lavoratori. Il sit-in davanti la sede dell'ATI è stato sorpreso. "La presidente dell'ATI si è impegnata a convocarci e a sottoscrivere un accordo con i sindacati, con l'impegno a mantenere i livelli occupazionali". Rimangono incerte per il sindacato le prospettive sulla qualità del servizio e sulla sua futura gestione da parte dei comuni. Comuni che rischiano di accollarsi i 90 milioni di euro di debiti lasciati da Girgenti Acque. Invoca, il sindacato, la riorganizzazione delle fonti, ritiene un problema tuttora aperto quello che riguarda la gestione unitaria di un servizio su 27 comuni e non su 43. Infine, per il sindacato la Regione deve chiudere ogni rapporto con Siciliacque, a cui sono state cedute le reti.