altri 10 mila euro di spese legali, oltre agli interessi legali maturati a partire dalla data della decisione. Queste le somme a cui è stata condannata l'Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento in favore di una donna a cui non sarebbe stato diagnosticato per tempo un carcinoma mammario. Una vicenda complessa, che risale al 2011. Dopo una battaglia legale lunga 10 anni e tuttora non terminata, il Tribunale di Agrigento ha, quindi, parzialmente accolto l'istanza della signora deliberando quanto predetto. L'ASP di Agrigento avrebbe sicuramente impugnato questa sentenza di condanna. La parte offesa, però, inizialmente, aveva chiesto un risarcimento di quasi 260 mila euro. Per questo motivo, anche i legali della donna hanno impugnato il verdetto e chiesto la parziale riforma della sentenza di primo grado, presentando ricorso alla Corte d'Appello di Palermo e chiedendo la comparizione sia dell'azienda sanitaria sia di due medici. L'Appello prenderà il via il prossimo 8 marzo e, ovviamente, l'ente, a sua volta, ha già deciso di costituirsi in giudizio per – citiamo testualmente - "evitare il pagamento di somme non dovute".
A fine 2011, alla donna, durante uno screening mammografico presso il reparto di Radiologia del Poliambulatorio dell'Asp di Agrigento, da quanto si legge negli atti, "venne omessa la diagnosi di carcinoma mammario". L'Asp, inizialmente, non aveva aderito al procedimento di mediazione civile, proposto dalla donna, perché da relativa istruttoria interna non sarebbero emersi elementi di responsabilità a carico dei sanitari. Fallita la mediazione, si è passati, nel 2017, alla citazione in giudizio dinanzi al Tribunale di Agrigento, con la sentenza di primo grado che condanna l'ASP. Adesso l'Appello a Palermo.