del personale sanitario in servizio negli ospedali pubblici. L'ultimo episodio si è verificato proprio a Sciacca. E adesso sono 8 le persone denunciate da polizia e carabinieri dopo che avevano fatto irruzione nel reparto di Rianimazione dell'ospedale "Giovanni Paolo II". Avevano appena appreso che una loro congiunta, una cinquantunenne di Cattolica Eraclea, era deceduta. In parte provenienti da Cattolica, in parte da Palma di Montechiaro, hanno raggiunto l'unità operativa, sfondando la porta e aggredendo i sanitari, da loro evidentemente ritenuti responsabili di quanto accaduto, mentre questi stavano lavorando. Ma non è tutto. Uno di loro ha preso tra le mani uno strumento diagnostico gettandolo per terra, mentre un altro ha addirittura colpito con un pugno uno dei medici in servizio. L'allarme è scattato immediatamente, sul posto sono arrivati sia polizia che carabinieri, che hanno riportato la calma, identificando e denunciando i responsabili di questa reazione violenta. Tutti dovranno rispondere dell'ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio. Due di loro sono stati denunciati rispettivamente per danneggiamento e aggressione e lesioni personali. Un episodio gravissimo, che registra l'intervento dell'associazione politica "Sciacca al Centro", i cui dirigenti Gigi Marino e Domenica Sala esprimono solidarietà al personale medico della rianimazione dell'ospedale di Sciacca, per le aggressioni ricevute da un gruppo di persone. "Quanto accaduto - rilevano - non è solo il frutto di uno stato d'animo oramai esasperato della popolazione che sta vivendo un periodo pandemico difficile, ma che naturalmente non giustifica alcun atteggiamento aggressivo". Sciacca al Centro evidenzia come più volte sia stato chiesto all'Asp di Agrigento l'ausilio permanente di operatori della vigilanza per la sicurezza degli ambienti e del personale. "Quanto accaduto - concludono quelli di Sciacca al Centro - deve fare riflettere i dirigenti dell'Azienda Sanitaria Provinciale ad assumere iniziative responsabili". Un servizio, quello della vigilanza, definito indispensabile, e la cui attivazione non si può più rinviare nel tempo.