ordinario scaturito dall'operazione antimafia “Montagna” che avrebbe scompaginato i clan della provincia di Agrigento. Il processo si celebra davanti la prima sezione penale del tribunale di Agrigento. Giusto ieri è cominciata la fase finale, con la requisitoria del sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo Alessia Sinatra. L’atto di accusa sarà illustrato dal pubblico ministero, almeno, per altre due udienze prima di passare la parola alle difese e, in seguito, arrivare al verdetto di primo grado. In questo stralcio del processo ci sono sei imputati: l’ex sindaco di San Biagio Platani Santino Sabella; Domenico Lombardo, Salvatore Montalbano e Antonio Scorsone di Favara, Calogero Principato di Agrigento e Giuseppe Scavetto di Casteltermini.
E' tuttora in corso, invece, il processo di secondo grado per altri quarantacinque imputati che avevano scelto il rito abbreviato. In primo grado si erano registrate trentacinque condanne e diciannove assoluzioni. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Mormino, Gaziano, Barba, Danile e Posante. La parte civile è rappresentata dagli avvocati Luigi Troja e Samanta Borsellino.
Secondo la DDA di Palermo, fondamentale per le indagini è stato il pentimento di Giuseppe Quaranta, di Favara, anch'egli arrestato con l'operazione “Montagna” e da subito divenuto collaboratore di giustizia.
"La decisione di Giuseppe Quaranta di collaborare con la giustizia è stata decisiva per questa e per altre indagini dove è stata fatta chiarezza su tante dinamiche mafiose fino ad ora inesplorate". Queste le parole del pubblico ministero Alessia Sinatra.
In attesa della sentenza, il Comune di San Biagio Platani si appresta a voltare pagina. Si tornerà al voto a maggio dopo quasi 3 anni di commissariamento a seguito dello scioglimento del comune per infiltrazioni mafiose.