scaturito dalla maxi operazione antimafia denominata “Montagna” contro le cosche dell’agrigentino. L’accusa ha avanzato anche tre richieste di assoluzione mentre diventano definitive altre otto assoluzione già incassate in primo grado e per le quali non è stato presentato appello. Richieste di condanna pesanti sono state invece proposte nei confronti di alcuni imputati che erano stati assolti in primo grado: Pasquale Fanara, ritenuto capo della famiglia mafiosa di Favara, per il quale sono stati chiesti 17 anni; Giovanni Gattuso, di Castronovo di Sicilia, e Angelo Giambrone, figlio del boss di Cammarata. Per entrambi, assolti in primo grado, sono stati chiesti 14 anni e 8 mesi di reclusione; in questa lista compare anche il saccense Domenico Maniscalco, ritenuto braccio destro del boss di Sciacca Di Gangi, nei cui confronti sono stati chiesti 11 anni di reclusione. L’accusa ha anche chiesto le condanne per Roberto Lampasona (10 anni e 8 mesi) ed il medico Stefano Pietro Reina (6 anni). Entrambi erano stati assolti in primo grado. Per i restanti imputati – tra cui figurano i boss Francesco Fragapane, Giuseppe Luciano Spoto, Giuseppe Nugara, Antonino Vizzì – la richiesta di condanna è stata quasi simile a quelle del processo di primo grado. L’operazione Montagna è scattata nel gennaio 2017 quando i carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento eseguirono oltre cinquanta arresti. Le indagini della Dda di Palermo hanno permesso di individuare il tentativo di costruzione di un nuovo mandamento – quello della Montagna – al cui vertice ci sarebbe il boss Francesco Fragapane, figlio dell’ex capo provinciale di Cosa Nostra. In quell’occasione furono colpite quasi tutte le famiglie mafiose di quella porzione della provincia: Bivona, Sciacca, Cammarata, Cianciana, Raffadali, Favara, San Biagio Platani. Quest’ultimo comune fu anche sciolto in seguito all’arresto – proprio in questa operazione – del sindaco Santo Sabella, attualmente sotto processo col rito ordinario per concorso esterno in associazione mafiosa. Queste le richieste di condanna: Carmelo Battaglia (4 anni); Vincenzo Cipolla (14 anni); Domenico Antonio Cordaro (10 anni); Santo Di Dio (4 anni); Salvatore Di Gangi (17 anni); Angelo Di Giovanni (10 anni e 8 mesi); Francesco Drago (1 anno e 8 mesi); Vincenzo Dolce (3 anni); Franco D’Ugo (4 anni e 4 mesi); Concetto Errigo (3 anni); Pasquale Fanara (17 anni); Daniele Fragapane (6 anni e 8 mesi); Francesco Fragapane (17 anni); Raffaele Salvatore Fragapane (10 anni e 8 mesi); Giovanni Gattuso (14 anni e 8 mesi); Alessandro Geraci (3 anni); Angelo Giambrone (14 anni e 8 mesi); Francesco Giordano (6 anni); Raffaele La Rosa (13 anni e 4 mesi); Roberto Lampasona (10 anni e 8 mesi); Antonio Licata (4 anni e 20 giorni); Calogero Limblici (16 anni); Calogero Maglio (4 anni e 8 mesi); Vincenzo Mangiapane cl.55 (14 anni e 6 mesi); Domenico Maniscalco (11 anni); Giovanni Antonio Maranto (12 anni); Pietro Paolo Masaracchia (4 anni e 4 mesi); Giuseppe Nugara (19 anni e 4 mesi); Vincenzo Pellitteri (6 anni e 4 mesi); Luigi Pullara (10 anni e 8 mesi); Salvatore Puma (6 anni); Calogero Quaranta (4 anni e 20 giorni); Giuseppe Quaranta (8 anni); Stefano Pietro Reina (6 anni); Calogero Sedita (11 anni e 4 mesi); Giuseppe Luciano Spoto (19 anni e 8 mesi); Massimo Spoto (13 anni e 8 mesi); Gerlando Valenti (6 anni e 8 mesi); Stefano Valenti (6 anni e 8 mesi); Giuseppe Vella (12 anni e 8 mesi); Antonino Vizzì (14 anni). Chiesta l’assoluzione nei confronti di Adolfo Albanese; Giuseppe Blando; Vincenzo Mangiapane cl.54. Assolti in maniera definitiva: Giacomo Di Dio, Stefano Di Maria, Salvatore La Greca, Viviana La Mendola, Vincenzo Mangiapane cl.71; Salvatore Pellitteri cl.92; Nazarena Traina e Vincenzo Valenti. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Antonino Gaziano, Giuseppe Barba, Giovanni Castronovo, Salvatore Virgone, Salvatore Manganello, Maria Alba Nicotra, Giuseppe Oddo, Angelo Nicotra, Rosalia Palumbo Piccionello, Giuseppe Sodano, Graziana Vella, Tanja Castronovo. Si torna in aula il 31 marzo.