Tecnicamente non ci sarà alcuna proroga, e dunque la "zona rossa" a Sciacca scadrà regolarmente alle 24 di domani. Adesso si approssima la tregua, ma bisognerà esaminare attentamente la situazione dei contagi e, evidentemente, prendere in considerazione numeri e variabili che in qualche maniera sfatino il rischio che l'Asp, e di conseguenza Francesca Valenti, possano dovere insistere nei confronti del presidente della Regione Nello Musumeci per un ulteriore lockdown di altre due settimane. La situazione al momento non è bella: si susseguono infatti le notizie di nuovi contagi, che stando alle stesse fonti ufficiali sono da collegarsi con la ormai celebre festa di compleanno di qualche giorno fa. Gli ultimi 19 positivi sono stati comunicati ieri mattina. Negli ultimi quattro giorni sono venuti fuori 52 contagiati, mentre il numero di guarigioni è sensibilmente diminuito. La speranza è che il peggio sia passato, anche se, come si vede dalle immagini girate stamattina da un nostro operatore, la fila di persone che si sottopongono a tampone nel drive in dell'ospedale di Sciacca è piuttosto lunga. Nel frattempo, dopo la imminente conclusione del lockdown, le famiglie saccensi sono in tensione, perché ufficialmente mercoledì mattina le scuole dove sono ancora previste le lezioni in presenza (infanzia, elementare e prima media) riapriranno i battenti. Una riapertura di un solo giorno, perché dal primo aprile inizieranno le vacanze pasquali. Non c'è (e non può esserci) alcun provvedimento specifico di mantenimento di chiusura delle scuole, il sindaco non possiede una facoltà del genere. I genitori, dunque, stavolta sono chiamati ad autogestire questa situazione.
E spostiamoci a Ribera, dove ieri la Polizia municipale ha inflitto 15 multe nei confronti di persone responsabili di spostamenti e stazionamenti senza giustificato motivo. La situazione da quelle parti è decisamente peggiorata, confermando in tal senso la necessità di una "Zona rossa" che in quel caso rimarrà in vigore fino al 6 aprile, a dopo Pasqua inoltrata. La prefettura ha mantenuto l'impegno a dislocare pattuglie di polizia e carabinieri a verificare uscite e ingressi dal centro cittadino. Anche a Ribera, stando a quanto risulta, l'escalation di positivi è scaturita da almeno due feste private, in particolare un compleanno e una laurea. Centocinquantasette persone infette, con una mezza dozzina di loro ricoverate in ospedale, è una condizione allarmante. Anche se adesso, stando al quadro generale della situazione che il sindaco Matteo Ruvolo ha riferito stamattina al nostro Telegiornale, questa curva epidemiologica potrebbe essere in prossimità dell'appiattimento, per non dire della fase discendente. I tamponi molecolari che si fanno risalire ai tracciamenti più critici sarebbero stati tutti processati, e adesso ci si aspettano le notizie relative alle guarigioni, in particolare si attende per le prossime ore l'esito dei tamponi di verifica a riberesi che si trovano tuttora in auto isolamento, almeno una trentina. Insomma: il peggio potrebbe essere passato, confidando che finalmente, e in ogni dove, da Ribera a Sciacca, si comprenda che in attesa che la campagna vaccinale finalmente registri la giusta intensità (stamattina sono iniziate le somministrazioni a domicilio di disabili gravi e gravissimi) bisogna cercare di prestare attenzione a evitare concentrazioni di persone e assembramenti in luoghi pubblici e privati, perché altrimenti torneremo punto e daccapo.