anestesista e rianimatore dell'ospedale "Barone Lombardo" di Canicattì, morto ieri pomeriggio in circostanze drammatiche dopo che, per cause tuttora oggetto di indagini, l'auto su cui viaggiava (un Suv Mercedes) ha sfondato il muretto e la recinzione di metallo che delimita il viadotto Bagni, all'ingresso est di Sciacca, precipitando di sotto, atterrando violentemente al termine di un volo di diversi metri. I soccorsi sono stati tempestivi. Un automobilista in transito si è immediatamente premurato di allertare il 118. Poco dopo nei pressi di località Muciare è atterrato anche un mezzo dell'elisoccorso, pronto eventualmente a trasferire il paziente nell'ospedale più attrezzato vicino a Sciacca. Tutto inutile, purtroppo, perché in realtà Mauro Granata era già deceduto. Il traffico di quel tratto, da e per Sciacca, è stato interrotto. Sul posto, oltre alle ambulanze e ai vigili del fuoco, polizia, carabinieri e vigili urbani. Anche potere raggiungere la parte sottostante del ponte si è rivelato particolarmente difficile. L'auto è atterrata ribaltata. Difficilmente ci sarebbe potuto essere scampo per lo sfortunato conducente. Il recupero del cadavere, effettuato dai vigili del fuoco, che hanno dovuto organizzare un intervento delicato, con protezioni di imbracature, è potuto avvenire soltanto in serata, dopo l'autorizzazione del magistrato di turno presso la procura della Repubblica. La stessa cosa per l'automobile, per la quale è stato necessario attendere l'arrivo di una gru. Il corpo di Mauro Granata si trova all'interno della camera mortuaria dell'ospedale "Giovanni Paolo II" di Sciacca. La dinamica esatta dell'incidente è oggetto di approfondimenti. In tal senso la polizia ieri ha sentito una persona, un testimone oculare, che avrebbe fornito indicazioni significative al fine di accertare cosa sia successo.
Il giovane medico lascia due figli. Era venuto a Sciacca ieri proprio per partecipare alla loro prima comunione. Poi il ritorno a casa, e pochi metri dopo essere uscito dal centro abitato di Sciacca ha trovato la morte. Una tragedia veramente inaudita. Molto conosciuto a Canicattì, il dottore Granata era fratello dell'ex parlamentare all'Ars Giancarlo Granata, mentre un altro fratello è primario di Ortopedia all'ospedale "Ingrassia" di Palermo. Il sindaco di Canicattì Ettore Di Ventura ieri sera ha pubblicato un post su Facebook: "Ci facciamo interpreti - ha detto - di una comunità sbigottita dalla triste notizia della morte del dottore Granata e ci uniamo al dolore della famiglia per la gravissima perdita".
L'episodio ha generato uno shock nella comunità di Sciacca, diffondendosi di minuto in minuto attraverso i social e foto su whatsapp del muretto del viadotto Bagni appena divelto. Le notizie iniziali erano molto frammentarie. Si temeva anche un numero di vittime più alto, non si sapeva granché. Poi i soccorsi, che hanno determinato giocoforza l'interruzione del traffico da e per Sciacca, con lunghi incolonnamenti e, poi, col transito veicolare dirottato sulla statale 115, consentendo l'approdo a Sciacca dall'ingresso ovest, in zona Cappuccini. Stamattina il passaggio dei mezzi dalle parti del torrente Bagni viene disciplinato da un semaforo alternato, che consente il passaggio accanto al muretto (dove naturalmente è stata istituita una recinzione) a senso unico. Una tragedia assurda che richiama tanti aspetti della vita su cui oggi, per rispetto dovuto alla vittima e ai suoi familiari, è meglio per tutti osservare un doveroso silenzio.