Marco Campione rimane in carcere. È l'unico degli 8 fermati nei giorni scorsi dalla procura di Agrigento a cui è stata confermata la misura più grave. Lo ha deciso il Gip del Tribunale di Agrigento Francesco Provenzano al termine degli interrogatori di garanzia da lui condotti nei confronti dei vertici di Girgenti Acque destinatari nei giorni scorsi di provvedimento di fermo di indiziato di delitto firmati dal procuratore della Repubblica Luigi Patronaggio, dall'aggiunto Salvatore Vella e dai sostituti Pandolfi, Russo, Varazzi e Vetro.
Il potente presidente della società privata che dal 2007 ha gestito le risorse idriche pubbliche, dunque, da stasera è sottoposto ad ordinanza di custodia cautelare, e non più a fermo di indiziato di delitto. Per 4 degli altri fermati invece è stata disposta la concessione degli arresti domiciliari. Si tratta dell'amministratore unico di Hydortecne Pietro Arnone, del dipendente di Girgenti Acque Calogero Patti, del direttore amministrativo Angelo Piero Cutaia e del direttore generale Giandomenico Ponzo.
Il Gip Francesco Provenzano ha invece rimesso in libertà Calogero Sala, direttore tecnico di Girgenti Acque. Nei suoi confronti non è stata applicata alcuna misura cautelare. La stessa cosa era avvenuta nelle scorse ore nei confronti di altri due fermati, ovverosia per Igino Della Volpe (commercialista) e per l'ingegnere Francesco Barrovecchio, responsabile tecnico della Hydortecne. I provvedimenti di fermo nei confronti di questi ultimi due soggetti erano stati spiccati mentre si trovavano fuori dalla Sicilia. La loro remissione in libertà era stata decisa rispettivamente dal gip del tribunale di Taranto e da quello del tribunale di Verbania.