dopo il nuovo sbarco che si è verificato ieri notte da quelle parti. Le ricerche delle forze dell'ordine fino a questo momento non hanno prodotto alcun risultato. È stato alle prime luci dell'alba di domenica che è stato avvistato, nei pressi della riva, un barchino. Un piccolo peschereccio che, si è poi appreso, essere di nazionalità tunisina. Un'imbarcazione che avrebbe potuto contenere un numero modesto di persone che, evidentemente, una volta raggiunta la terraferma, sono riusciti a disperdersi. Una motovedetta della Guardia costiera sta effettuando anche dei controlli via mare, non dovendo escludere (ma evidentemente in questo caso solo per puro scrupolo) alcuno scenario. Non è la prima volta che questo tratto di costa di Sciacca viene interessato da quelli che sono stati definiti "sbarchi fantasma". Li hanno chiamati così perché da un lato gli scafisti riescono ad eludere i radar ma anche perché, come il caso delle ultime ore a Sciacca, chi si accolla la traversata del Canale di Sicilia in molti casi ce la fa a scappare via terra. La costa è vastissima, e non tutti gli approdi hanno gli stessi controlli di forze dell'ordine di Lampedusa. Niente di paragonabile con quanto avviene da giorni proprio nell'isola maggiore delle Pelagie, dove è ancora viva la ferita dell'ennesimo naufragio dello scorso 30 di giugno tra Lampedusa e l'isolotto di Lampione. Naufragio che ha visto il recupero i cadaveri dal mare di 7 donne, una delle quali incinta di due mesi, e il salvataggio di 46 superstiti, mentre le ricerche dei 9 dispersi in mare aperto sono state affidate ad un robot che verrà messo in funzione nelle prossime ore. A pensare all'utilizzo di un dispositivo elettronico è stato il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, che com'è noto ha aperto un'inchiesta con l'ipotesi di reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il barcone, dopo essersi ribaltato e dopo aver fatto finire in acqua tutti i migranti che vi erano a bordo pare che possa essersi adagiato a circa 60 - 70 metri di profondità. Prima sarà necessario localizzarlo con precisione e poi si potrà procedere a far immergere il robot della Guardia costiera. I sub non sono infatti abilitati a scendere fino a queste profondità. Intanto le forze dell'ordine continuano ad essere costrette ad effettuare nuovi interventi di salvataggio di esseri umani. Stamattina un barchino, con a bordo 24 tunisini, è stato intercettato e bloccato nelle acque antistanti la costa di Lampedusa. E' il primo sbarco della giornata dopo che ieri, sull'isola, se ne erano registrati 9 con un totale di 207 persone e il giorno prima ce n'erano stati altri 12 con 342 migranti. All'hotspot, nonostante la raffica di trasferimenti su nave quarantena, con il traghetto di linea per Porto Empedocle e con una motovedetta delle Fiamme gialle, all'alba c'erano 337 ospiti.