Situazione epidemiologica che, dunque, in provincia di Agrigento non può non preoccupare. Tanto più che i 20 posti letto di degenza ordinaria disponibili sono tutti occupati, altri 8 pazienti sono ricoverati in terapia sub-intensiva, e altrettanti in terapia intensiva. Va verso la saturazione il "Fratelli Parlapiano" di Ribera, il Covid Hospital di riferimento dell'Asp di Agrigento. Situazione preoccupante con l'escalation di casi positivi e la necessità di ricoverare i pazienti. Timori per la situazione vengono espressi dal sindaco Matteo Ruvolo. Le persone decedute provenivano da Gela, San Biagio Platani, Favara e Palma di Montechiaro.
Cinque morti in appena 48 ore tra i ricoverati al “Fratelli Parlapiano”. È questo il drammatico bollettino che proviene dal fronte del Covid Hospital di Ribera. Queste morti (2 persone di Gela, una ciascuna di Favara, San Biagio Platani e Palma di Montechiaro) si sono succedute tra domenica 25 luglio e questa stamattina. La persona più giovane tra questi ultimi decessi aveva 64 anni. Gli altri erano anziani ultraottantenni. È possibile dire che siamo di fronte alle prime conseguenze della quarta ondata della diffusione del Covid, quella “made in Variante Delta”.
A simboleggiare la fase gravissima che le mancate vaccinazioni di chi continua ad aspettare hanno generato è anche il fatto che i posti letto in degenza ordinaria dell'ospedale di Ribera sono tutti occupati. Venti ricoverati su 20 ricoveri possibili. Ma non finisce qui. Sono 8 i ricoverati in terapia sub-intensiva, e ulteriori 8 quelli in terapia intensiva. Dati reali aggiornati rispetto al bollettino quotidiano dell'Asp diramato questa mattina, che di ricoveri a Ribera ne indicava 18 in degenza ordinaria e 4 in terapia intensiva. Bollettino da cui sembrava evincersi una sostanziale tregua, con la conferma della situazione difficile a Caltabellotta, dove i casi sarebbero ancora 79. Che si tratti di dati parziali lo rivelano anche i numeri di ieri, che non annoveravano alcun positivo in provincia di Agrigento. Poche le variazioni comune per comune. Ad Agrigento c'è stato un guarito, e ora i casi sono 78, non più 79. Due guariti a Licata (26 contagiati), 4 a Palma di Montechiaro (93 positivi), uno a Porto Empedocle (81 contagiati), 9 a Siculiana, dove adesso i positivi sono 26. Sono sempre 228 i casi a Palma di Montechiaro, 27 a Sciacca, 9 a Santo Stefano Quisquina, 6 a Sambuca, 5 ad Alessandria della Rocca e 4 a Ribera.
Intanto, a proposito di Caltabellotta, il sindaco Cattano stamattina ha fatto sapere che il suo auspicio di promuovere una campagna urgente di vaccinazioni non può essere concretizzato immdiatamente perché prima bisogna fare i tamponi di controllo. Quasi 80 positivi su 3300 abitanti sono troppi per non incorrere nel rischio di vaccinare persone contagiate. Domani mattina Cattano incontrerà il capo del distretto sanitario di Sciacca Salvatore Sanzeri per pianificare gli interventi. Si teme che i casi positivi possano essere ancora più alti di quelli tuttora ufficiali. In tale direzione si inserisce l'attesa di almeno una quarantina di nuovi tamponi praticati nei giorni scorsi alla popolazione caltabellottese. Che, com'è ormai noto, non è più zona rossa, anche se sono almeno una mezza dozzina le persone tuttora ricoverate per disturbi che, a quanto si apprende, non sarebbero gravi. L'ultimo bollettino regionale di ieri riferiva di 457 nuovi positivi a fronte di 6.395 tamponi, con 11 guariti e nessuna vittima. Dato evidentemente anche questo non aggiornato, visto che in due giorni nel solo ospedale di Ribera di morti ce ne sono stati ben 5. Anche a livello regionale aumentano i ricoverati in degenza ordinaria, mentre risultavano sostanzialmente stabili le terapie intensive.
I nuovi contagi si stanno diffondendo soprattutto tra i più giovani, che non sviluppano i sintomi, anche se è verosimile che trasmettano il virus in famiglia, soprattutto nei confronti dei soggetti più anziani, in un quadro clinico che si aggrava nettamente se si tratta di persone non vaccinate. La corsa alle vaccinazioni dei giorni scorsi, dopo le notizie sull'obbligatorietà dal 6 agosto del Green Pass per accedere in ristoranti, cinema e teatri, potrebbe migliorare la situazione epidemiologica. La situazione attuale tuttavia non è certamente delle più incoraggianti.